I 27 ministri europei dell’Energia non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla riforma del mercato elettrico, a seguito di diverse posizioni su dei punti ben precisi: i sussidi per le centrali a carbone e l’estensione della durata di vita delle centrali nucleari già esistenti. Come evolverà la situazione?
L’incontro tra i 27 ministri
I 27 ministri si sono incontrati a Lussemburgo per esprimere la propria posizione su alcuni punti della revisione del mercato elettrico Ue, in vista dei negoziati con il Parlamento europeo.
Pur avendo concordato insieme una legge per prevenire la manipolazione del mercato e un accordo provvisorio su alcuni elementi della riforma, si sono lasciati alle spalle importanti questioni, sulle quali non sono riusciti a trovare punti in comune e che esigono ulteriori colloqui.
Gli ostacoli che hanno portato a un nulla di fatto
Gli ostacoli che hanno portato a un nulla di fatto sono soprattutto due: la proposta di estendere agli impianti al carbone i sussidi di capacità, e l’idea di prolungare anche alle centrali nucleari il meccanismo dei cosiddetti ‘contratti per differenza’, aumentando la durata del loro ciclo di vita.
Inoltre, questa procedura, è stata pensata per i produttori di energia green, e garantisce loro una remunerazione fissa nel tempo, che non tiene conto delle più varie oscillazioni del mercato.
Si è dunque posto un freno alla riforma, perché ogni Paese Ue cerca di proteggere e lottare per i propri interessi. Il problema è che la situazione è delicata e la posta in gioco è alta, considerando che dalle decisioni dei 27 dipenderà anche il modo in cui l’Europa tenterà di rispondere all’emergenza climatica attuale.
La riforma sul mercato elettrico e l’obiettivo di Bruxelles
La riforma sul mercato elettrico presentata a marzo dalla Commissione europea mira a evitare che si ripeta una crisi energetica come quella dell’anno scorso, quando i prezzi del gas hanno raggiunto livelli record.
Obiettivo di Bruxelles è far sì che le rinnovabili possano arrivare ad essere protagoniste di una reale transizione circolare e di un cambio di rotta definitivo, cercando di ridurre anche le bollette per i consumatori.
Come evolverà la situazione?
Come evolverà la situazione non si può ancora sapere, ma resta il fatto che solo due parti su tre del pacchetto di realizzazione del mercato elettrico sono state concordate finora, e che quindi, il resto della riforma, è stato rimandato agli ambasciatori dell’Ue per ulteriori colloqui, il prossimo fissato per venerdì 23 giugno.