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Materie prime critiche, la proposta del Consiglio Europeo

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Il Consiglio Europeo ha formalizzato la propria posizione sul regolamento concernente le materie prime critiche, dando ufficialmente mandato per l’inizio dei negoziati con il Parlamento. La proposta migliorativa innalza il livello di ambizione per riciclo, trasformazione e criteri di sostenibilità, adeguando la procedura di rilascio delle autorizzazioni e proponendo di tener conto delle diverse situazioni degli Stati membri

Il mandato negoziale

Materie prime critiche e rinnovabili

L’Europa vuole recuperare la propria autonomia in fatto di materie prime. Per fare in modo che il destino del continente non risieda in mano a pochi Paesi Terzi, è in discussione la proposta di regolamento sulle materie prime critiche, che dovrebbe normare il settore delle “terre rare” e non solo, sulla quale si è ufficialmente espresso anche il Consiglio Europeo. La posizione adottata rispecchia la volontà di frenare più velocemente la dipendenza dall’estero, contribuendo a garantire un approvvigionamento sicuro degli elementi presenti in natura, necessari allo sviluppo delle rinnovabili e dunque alla lotta al cambiamento climatico. Con il mandato ufficiale alla Presidenza, il Consiglio ha dato così avvio ai negoziati con il Parlamento, che a propria volta dovrà esprimersi in merito ai miglioramenti proposti.

I miglioramenti proposti per regolare le materie prime

Pur condividendo gli obiettivi della proposta della Commissione, che sfrutta i punti di forza del mercato unico e dei partenariati per diversificare le catene di approvvigionamento delle materie prime critiche, il Consiglio nel proprio parere innalza il livello di ambizione per quel che concerne riciclo, trasformazione e criteri di sostenibilità, adeguando la procedura di rilascio delle autorizzazioni e proponendo di tener conto delle diverse situazioni degli Stati membri. 

Più nel dettaglio i miglioramenti riguardano:

  • la capacità di trasformazione e riciclaggio, che passa dal 40 al 50% per la trasformazione, e dal 15 al 20% per il riciclaggio.
  • l’aggiunta di bauxite/allumina/alluminio all’elenco delle materie prime strategiche e critiche
  • una maggiore frequenza degli aggiornamenti dell’elenco delle materie prime critiche e strategiche (almeno ogni tre anni, anziché ogni quattro anni)
  • il rafforzamento delle misure nazionali in materia di sostenibilità e circolarità, quali: 
  • aumento del riutilizzo dei prodotti con elevato potenziale di recupero delle materie prime, incentivi al recupero delle materie prime critiche secondarie provenienti dai rifiuti, individuazione delle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione in cui è possibile recuperare materie prime secondarie, promozione del recupero dei magneti dai prodotti a fine vita.
  • la considerazione dei diversi sistemi amministrativi di ciascun paese, designando uno o più punti di contatto (ad esempio nelle regioni); 
  • semplificazione delle procedure di autorizzazione per i progetti strategici
  • esclusione degli Stati membri che dimostrano di non presentare condizioni geologiche pertinenti dall’obbligo di condurre programmi di esplorazione a livello nazionale
  • il corretto funzionamento del mercato interno attraverso obblighi di monitoraggio più rigorosi in materia di concorrenza e libera circolazione delle materie prime
  • il ruolo del comitato per le materie prime critiche, rendendolo maggiormente in linea con altri organismi analoghi (ad esempio il consiglio previsto dalla normativa sui chip). Il Consiglio istituisce, inoltre, un sottogruppo in seno al comitato per esaminare le questioni relative alla conoscenza e all’accettazione da parte del pubblico dei progetti relativi alle materie prime critiche e un altro per discutere le misure volte a promuovere la circolarità, l’efficienza delle risorse e la sostituzione delle materie prime critiche

L’elenco delle materie prime critiche

Per conseguire tali obiettivi, il regolamento stabilisce un elenco di 34 materie prime critiche, tra cui 16 considerate di importanza strategica. Tutte le misure proposte esaminano le dimensioni interna ed esterna della questione, al fine di garantire l’approvvigionamento di materie prime essenziali per l’ economia europea, in particolare per le transizioni verde e digitale.

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