La Banca europea per gli investimenti (BEI) sta strutturando le proprie direttrici sulla sostenibilità verso Est e ha definito un piano da 250 mln di Euro con la Bulgaria, finalizzato allo sviluppo delle rinnovabili in loco. L’obiettivo, in questo senso, sarà creare nuove opportunità, migliorando la qualità della vita e il reddito nazionale.
Prospettive orientali della transizione
Il quadrante orientale dell’Unione Europea è un mercato – per il comparto della sostenibilità – dai grandi margini, come ha dimostrato l’ultimo accordo tra la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Bulgaria. Si è trattato di un prestito dal valore di 250 mln di Euro da impegnare in termini sistemici.
La linea di credito servirà in effetti a finanziarie, accelerandolo, lo sviluppo di vari settori, dall’efficienza energetica all’acqua, dai trasporti alla ricerca. L’ottica di base è che sostenendo la transizione ‘verde’, possano migliore la qualità della vita e il reddito nazionale.
Contemporaneamente, l’accento sarà posto anche sulla digitalizzazione e sulla connetività. D’altronde, come ha rimarcato l’Agenzia internazionale dell’Energia (AIE; IEA) esiste un inscindibile binomio tra IA ed energia.
I dettagli del piano
Il prestito da 250 mln è rientrato all’interno di un finanziamento più ampio. La Bulgaria avrà infatti a disposizione un mld di Euro nel periodo di bilancio comunitario 2021-2027 dell’UE. Il coordinamento e l’intervento della BEI aiuteranno il Governo bulgaro a cofinanziare le iniziative – anche quelle c.d. ‘minori’ – che hanno ottenuto sovvenzioni dall’Unione Europea.
Nel dettaglio, l’ordine degli interventi riguarderà l’efficienza energetica di edifici e industrie, il miglioramento del trattamento delle acque reflue. Non solo. Si potenzierà la ricerca aziendale e si opererà per rendere più efficace la salvaguardia del suolo.
A proposito dell’innovazione e della digitalizzazione – nevralgiche per la transizione verde della Bulgaria – ci sarà la loro costante integrazione in relazione alla connettività dei trasporti. Da quando il Paese europeo orientale è entrato nell’Unione Europea (2007), il partenariato ha ottenuto altri accordi simili, con un prestito da 700 mln proprio nel 2007 e uno da 500 mln nel 2014.