Il decreto del Mase sulle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) è stato inviato oggi alla Commissione Europea, come dichiarato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del convegno “Il mercato alla prova dei fatti: crisi energetica superata?” organizzato ieri dall’azienda Illumia a Bologna.
Il convegno
Durante il convegno, il ministro Pichetto Fratin ha toccato diversi argomenti, tra i quali i bonus edilizi, spiegando che adesso il Governo valuterà la situazione e che le aziende falliscono non perché è stata bloccata la cessione del credito ma perché nessuno lo comprava, e la direttiva sulle case green, evidenziando che quest’ultima “non va bene perché, anche se devono assolutamente essere mitigate le emissioni dei nostri edifici, bisogna anche tenere conto delle caratteristiche del nostro Paese, e ad ora non abbiamo abbastanza imprese che ci permettono di fare un salto energetico di ben due classi entro il 2030”.
Sulle comunità energetiche rinnovabili, ha invece affermato: “Stiamo facendo alcune simulazioni che ci permetteranno di avere un quadro completo delle potenzialità. Se ne possono creare 15mila a livello di comuni e ciò porterebbe una bolletta dimezzata per quasi 2 milioni di famiglie”.
Il decreto
Ma facciamo un passo indietro. Quando a febbraio 2020 il decreto Milleproroghe divenne legge, la direttiva europea RED II (Renewable Energy Directive II), che dava la possibilità di produrre e consumare energia in modo autonomo, aprì la strada allo sviluppo delle Cer.
Il 28 novembre 2022 fu pubblicata la consultazione pubblica del Mase sullo schema di decreto per le comunità energetiche, con un documento che individuava criteri e modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e ammissibili alle Cer.
La consultazione, chiusa poi il 12 dicembre, invitava cittadini, imprese, consumatori e tutti gli attori istituzionali e interlocutori di riferimento in campo ambientale, a partecipare. Con questo decreto, in attuazione dell’art.8 del dl 199/2021, viene dunque recepita, in via definita, la direttiva europea sulle comunità energetiche, e adesso a Bruxelles, dalla Commissione europea, verrà valutato se si potrà procedere o meno.
Scenari futuri
In quanto associazioni di cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni e imprese che decidono di unire le proprie forze producendo e scambiandosi energia da fonti sostenibili, le comunità energetiche potrebbero rappresentare la chiave del futuro per la lotta allo spreco energetico e alla “democratizzazione” dell’energia, decentralizzandone la distribuzione.
Con il decreto attuativo si potranno definire le modalità e i requisiti per accedere alle agevolazioni del 2023, con fondi che dovrebbero essere disponibili già da marzo.
Il 28 dicembre 2022, Arera ha pubblicato il Testo unico integrato (Tiad) sull’autoconsumo diffuso per edifici, condomini e comunità energetiche rinnovabili (puoi approfondire cliccando qui). L’applicazione del Tiad è prevista dal 1° marzo 2023, o in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto del Mase, atteso anche dalle imprese come Enel che, attraverso la sua società Enel X, intende assumere un ruolo centrale come referente nelle Cer.