I legislatori UE hanno equiparato l’idrogeno a basse emissioni di carbonio con l’idrogeno rinnovabile nella corsa alla decarbonizzazione. Una vittoria della Francia (e della sua ricca flotta di reattori nucleari), che adesso rivendica la necessità di un adeguamento della restante normativa comunitaria, tra cui Direttiva Red3, Regolamento ReFuelEU e Banca dell’idrogeno.
Francia esente dalla regola addizionale
Il recente via libera sull’idrogeno della Commissione Europea dà agli Stati membri la possibilità di sfruttare le proprie capacità di produzione a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, in seguito all’approvazione delle nuove regole sul combustibile, che riconoscono anche il contributo dell’idrogeno di derivazione nucleare agli obiettivi di decarbonizzazione, la Francia chiede coerenza con l’inserimento, in tutti gli altri testi legislativi dell’Unione Europea, del potenziale ruolo dell’energia nucleare nel processo di transizione ecologica.
È stata, infatti, proprio la Francia a spingere affinchè l’idrogeno verde provenisse dall’elettricità di derivazione nucleare a basse emissioni, oltre che dalle fonti rinnovabili. Non a caso, lo Stato sarà esente dalla cosiddetta regola “addizionale” per l’idrogeno rinnovabile, a condizione che il mix elettrico del Paese emetta meno di 18 gCO2eq/MJ, obiettivo facilmente raggiungibile dalla Francia grazie alla ricca flotta di 56 reattori nucleari.
Il lavoro di persuasione sulla direttiva RED3
I legislatori UE della commissione per l’industria e l’energia del Parlamento hanno deciso di non distinguere l’idrogeno a basse emissioni di carbonio dall’idrogeno rinnovabile nella corsa alla decarbonizzazione. Una sconfitta clamorosa per la lotta al cambiamento climatico, un traguardo per altri.
La Francia, rivendicando l’importante vittoria, ora cerca un adeguamento della normativa comunitaria sull’idrogeno. Parigi chiede, infatti, che si tenga conto del suo mix di energia nucleare decarbonizzato nella definizione degli obiettivi di energia rinnovabile dell’UE per il 2030.
“Il lavoro di persuasione che ho svolto con i miei colleghi europei ha dato i suoi frutti”, ha dichiarato Agnès Pannier – Runacher, ministro dell’Energia del Paese, in una dichiarazione alla stampa lunedì 13 febbraio.
“La pubblicazione di queste regole sull’idrogeno riconosce gli sforzi di decarbonizzazione compiuti dalla Francia. Ora dobbiamo applicare questa logica ai nostri obiettivi di idrogeno rinnovabile nella direttiva RED3“, ha affermato in riferimento alla direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili, che è attualmente in fase di revisione per la terza volta.
Le iniziative Ue sull’idrogeno
Altre iniziative dell’UE che, secondo la Francia, necessiterebbero di un adattamento, includono il regolamento ReFuelEU sui carburanti per l’aviazione e i memorandum d’intesa firmati con i paesi partner dell’UE, nonchè l’imminente banca dell’idrogeno dell’UE, annunciata dal presidente della Commissione Ursula von der Leyen a settembre.
Il sostegno di Germania e Spagna
La Francia conta sul sostegno di Germania e Spagna, con cui ha recentemente firmato accordi per sviluppare il gasdotto transfrontaliero per l’idrogeno H2Med.
“Non vorremmo che il risultato di questi negoziati europei mettesse in discussione l’equilibrio economico di questi progetti infrastrutturali“, hanno aggiunto voci di ministero.