La Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Governo dell’Albania hanno formalizzato un accordo, rivolto a diversi settori quali energia, ambiente, connettività. La prospettiva comunitaria, oltre al supporto specifico nelle varie attività è ovviamente quello di valorizzare le relazioni politiche e commerciali con un Paese che è attulmente candidato Membro.
Oltre il supporto economico
La Banca europea per gli investimenti (BEI) e l’Albania hanno rinnovato la loro collaborazione, in supporto di diversi settore chiave, tra i quali l’energia.
Dal 2010, la BEI Global ha stanziato 420 mln di Euro per progetti chiave nei settori dei trasporti, dell’approvvigionamento idrico, oltreché della stessa energia. Nella cornice di riferimento dell’iniziativa Team Europe, gli investitori privati locali troveranno garanzie e in tale ottica tante possibilità di impegnare i propri capitali.
La sinergia, in secondo luogo, è certamente rilevante anche per le relazioni tra Bruxelles, Tirana e gli altri Stati dell’Unione Europea, oltre agli effetti rispetto al quadrante geografico di riferimento.
Il contesto
Membro della NATO dal 2009, l’Albania ha richiesto l’adesione all’Unione Europea nello stesso anno. Sennonché, visti i rapporti diplomatici non sempre lineari con la Grecia e la Macedonia (del Nord), il Consiglio dell’Unione Europea ha legittimato l’apertura dei negoziati di merito nel 2020. Attualmente, dunque, il Paese ha lo status di candidato Membro dell’UE.
La sua posizione sul Mar Adriatico è ovviamente di massimo rilievo per l’Unione Europea, rappresentando dunque un mercato importante. Per questo, la scelta della BEI di sostenere diversi progetti si connette ad una precisa prospettiva geoeconomica. Lo si evidenzia rispetto alle varie linee di credito che negli anni si sono succedute.
Il valore dell’ambiente
Con particolare riferimento ai comparti dell’ambiente, si è posto l’accento sulla c.d. finanza ‘verde’. Sarà in effetti data assistenza tecnica, per l’attuazione del programma Greening Financial Systems della BEI, direttamente alla Banca Nazionale dell’Albania.
La Banca nazionale potrà così integrare i rischi climatici nel quadro normativo, sviluppando al contempo una tassonomia ‘verde’ per il settore finanziario del Paese, in linea con l’Accordo di Parigi. Aiuterà poi le singole banche albanesi ad adottare le migliori pratiche di finanza climatica.
E insieme, a catalizzare nuovi finanziamenti per progetti sostenibili, oltreché valutare, monitorare e rendicontare in maniera migliore e i più puntuale i rischi legati al clima.
Nella misura in cui l’impostazione di fondo è quella di rinsaldare un volano per i capitali privati, gli investimenti in sostenibilità delle imprese albanesi potranno disporre di un aiuto specifico. Ossia, quell’ausilio nell’adozione di tutte quelle necessarie scelte di transizione per mitigare i rischi climatici.
Cooperazione e multilateralismo
In questi termini, l’obiettivo sistemico è quello di una crescita dell’economia albanese che tenga conto dell’ambiente e che sia resistente al clima. Finanziato dal Fondo internazionale per l’iniziativa sul clima, il programma potrà contare su un’importante collaborazione.
Vale a dire quella con la Nationally Determined Contributions Partnership. Trattasi di una coalizione globale di Paesi e istituzioni, impegnati a promuovere l’azione per il clima attraverso lo sviluppo sostenibile.