Acciaio, alluminio, cemento, prodotti chimici primari, petrolio e gas, aviazione e spedizioni e autotrasporti hanno ridotto di quasi l’1% le emissioni assolute dal 2022 al 2023, a fronte di un aumento dell’1,3% nello stesso periodo delle emissioni globali legate all’energia. È quanto riporta il Net Zero Industry Tracker del World Economic Forum che analizza gli sforzi fatti e la traiettoria da seguire e che vede nell’AI un aiuto concreto.
Il calo delle emissioni
Il Net Zero Industry Tracker del World Economic Forum di dicembre 2024 mostra progressi, grazie alla diminuzione delle emissioni in otto settori difficili da ridurre: acciaio, alluminio, cemento, prodotti chimici primari, petrolio e gas, aviazione, spedizioni e autotrasporti.
Tale riduzione delle emissioni rappresenta un risultato considerevole se unito ad altri due dati.
Da un lato l’aumento delle emissioni totali dell’1,3% tra il 2022 e il 2023; dall’altro l’aumento della produzione proprio negli otto settori critici di un 9,2% medio tra il 2019 e il 2023.
Gli sforzi e le difficoltà
Le riduzioni delle emissioni sono state guidate quindi da sforzi in termini di efficienza e decarbonizzazione e non dalla riduzione della produzione. Alluminio, cemento, prodotti chimici, aviazione e autotrasporti, si evince dal resoconto, hanno ridotto l’intensità delle emissioni grazie a un maggiore utilizzo di energia a basse emissioni di carbonio, un ridotto consumo di carbone, una maggiore efficienza energetica e l’utilizzo di metalli riciclati.
Il Net Zero Industry Tracker riporta anche gli ostacoli alla riduzione delle emissioni, primi tra tutti alti tassi di interesse, incertezze politiche, restrizioni commerciali e disponibilità limitata di nuove tecnologie per l’energia pulita. Il rapporto sottolinea che andrebbero effettuati investimenti significativi per la realizzazione di infrastrutture per l’energia a basse emissioni di carbonio, per l’idrogeno e per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio.
“Sebbene ci sia ancora molta strada da fare, è incoraggiante vedere che i settori difficili da ridurre stanno facendo passi da gigante nella riduzione delle emissioni, il che indica che stanno investendo nella transizione energetica”, ha affermato Roberto Bocca, responsabile del Centre for Energy and Materials del World Economic Forum.
Le strategie da attuare
Tuttavia, per raggiungere la soglia minima prevista dagli obiettivi net-zero, ai progressi fatti vanno aggiunti sforzi non indifferenti e un investimento di 30 mila miliardi di dollari entro il 2050.
Secondo il report, una collaborazione intersettoriale intensificata, una maggiore implementazione di infrastrutture per l’energia pulita – soprattutto l’elettricità rinnovabile – e un’elaborazione più efficace delle politiche, saranno fondamentali per utilizzare appieno il potenziale trasformativo delle tecnologie emergenti.
L’indagine ha infatti rilevato che quasi la metà delle riduzioni delle emissioni di gas serra può essere ottenuta con tecnologie già disponibili, e che proprio grazie a esse, l’intensità delle emissioni è diminuita del 4,1% negli ultimi cinque anni.
Usare l’AI
Il rapporto evidenzia il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa per accelerare la decarbonizzazione dei settori difficili da ridurre. Migliorando la produttività, semplificando le operazioni e ottimizzando l’uso dell’energia, l’intelligenza artificiale generativa potrebbe migliorare l’efficienza del capitale del 5-7%, riducendo le esigenze di investimento fino a 2 miliardi di dollari.
Oltre al risparmio sui costi, l’intelligenza artificiale potrebbe offrire strumenti per gestire le risorse e per accelerare ricerca e sviluppo.
Tuttavia, l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale potrebbe anche aumentare significativamente la domanda di elettricità, sollevando non poche preoccupazioni.