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Elezioni in Germania, come cambierà la politica energetica con Merz alla guida?

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Dopo le elezioni in Germania, Friedrich Merz si prepara a guidare il Paese con una nuova strategia energetica. Il focus sarà sull’indipendenza dell’UE, la sicurezza e il bilanciamento tra rinnovabili e competitività. Quali saranno le scelte del nuovo governo per il futuro energetico tedesco?

Un’Europa indipendente dagli USA

Un’Europa indipendente e unita, che punti sulla sicurezza ma anche su scelte energetiche responsabili. Sono questi i concetti cardine che Friedrich Merz, leader della CDU, destinato a diventare prossimo cancelliere della Germania dopo i risultati elettorali delle ultime elezioni nazionali, ha messo sul piatto. La coalizione CDU-CSU, che ha ottenuto il 28% dei voti, ha infatti superato il partito di estrema destra AfD, affermandosi alla guida della nuova governance tedesca. 

Adesso – ha riferito Merz – la priorità è creare maggiore unità in Europa”. Il futuro cancelliere parla di sicurezza e di indipendenza dell’Unione, con particolare riferimento alla morsa Russia-USA in cui è stretto il vecchio Continente, anche sul fronte energetico. Il leader politico rivolge poi dure critiche alle ingerenze degli Stati Uniti definite “oltraggiose al pari di quelle russe”. Intanto, il suo partito di centro destra esclude qualsiasi tipo di collaborazione con l’AfD, che durante la campagna elettorale aveva ricevuto l’endorsement di Elon Musk e Donald Trump.  

La transizione energetica tedesca

La Germania finora si è distinta come uno dei Paesi trainanti della transizione energetica europea, con una capacità rinnovabile che nel 2024 ha raggiunto il 59% del fabbisogno energetico complessivo. Si pensi, ad esempio, al pacchetto di garanzie per l’eolico che il precedente governo aveva annunciato. Anche sull’idrogeno verde la linea tracciata era chiara, con un maxi finanziamento di 2 miliardi di euro, il più grande mai fatto per decarbonizzare l’industria siderurgica, a Thyssenkrupp AG, produttore di acciaio tedesco.

Lo scorso dicembre poi, per sostenere la competitività industriale e supportare l’espansione delle energie rinnovabili, alleviando al contempo il peso dei costi energetici su famiglie e imprese, il Governo aveva approvato un sussidio di 1,3 miliardi di euro destinato a ridurre le tariffe della rete elettrica nel 2025. Lo scopo della misura era compensare gli aumenti dovuti agli investimenti necessari per modernizzare la rete.

L’aumento dei consumi di Gas

Tuttavia, il 2024 si è chiuso anche con un aumento del 3,3% dei consumi del gas, un trend che riflette le difficoltà incontrate da Berlino nello scenario internazionale conflittuale degli ultimi anni. Nell’ottica di non subire passivamente le conseguenze dell’interruzione dei legami commerciali costruiti negli ultimi decenni con la Russia, la Germania ha riconvertito le proprie forniture, puntando sui gasdotti intraeuropei, soprattutto norvegesi, e sul gas naturale liquefatto (GNL) americano.

Quali saranno adesso le politiche energetiche tedesche?

Dati i presupposti, ci si augura che la Germania proceda verso la neutralità carbonica indipendentemente dagli ultimi esiti elettorali, sebbene un Governo a maggioranza CDU lasci intendere una politica energetica incentrata su competitività più che su sostenibilità. Donald Trump sul social Truth ha dichiarato “Proprio come negli Stati Uniti, il popolo tedesco si è stancato di un’agenda priva di buon senso, specialmente in materia di energia e immigrazione, che è prevalsa per così tanti anni”. Se la nuova coalizione, tradizionalmente atlantista, asseconderà le dichiarazioni rilasciate dal Tycoon è però ancora tutto da vedere.

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