La Commissione Europea ha annunciato contromisure contro i dazi del 25% su acciaio e alluminio imposti da Trump, definendoli ingiustificati. La misura minaccia la competitività del settore siderurgico europeo, cruciale per la transizione energetica. Acciaio e alluminio sono, infatti, fondamentali per rinnovabili, edilizia e mobilità sostenibile.
Le contromisure dell’Europa
La Commissione Europea, a poche ore dall’ordine esecutivo di Donald Trump per introdurre dazi del 25% su tutte le importazioni statunitensi di acciaio e alluminio, ha annunciato una risposta decisa. La Presidente Ursula von der Leyen, definendo la misura protezionistica ingiustificata, ha promesso contromisure ferme e proporzionate per tutelare le aziende e i cittadini europei.
“Rimpiango profondamente la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi sulle esportazioni europee di acciaio e alluminio”, ha dichiarato la Presidente in un comunicato.
Dazi USA su acciaio e alluminio: le nuove regole di Trump
L’entrata in vigore dei dazi del 25% su acciaio e alluminio importati negli Stati Uniti è prevista per il prossimo 12 marzo 2025. Trump ha giustificato la decisione con la necessità di rafforzare la produzione nazionale e ridurre la dipendenza dai mercati esteri.
“Il nostro Paese deve produrre acciaio e alluminio in America, non all’estero”, ha dichiarato il Tycoon dallo Studio Ovale, lasciando intendere che le suddette tariffe potrebbero non entrare effettivamente in vigore se le aziende estere spostassero la produzione negli Stati Uniti.
La perdita di competitività del settore siderurgico
La notizia si presenta come un fulmine a ciel sereno per l’Europa, già in difficoltà per i prezzi elevati dell’energia e la concorrenza della Cina. Le politiche protezionistiche di Trump rischiano di aggravare la crisi del settore siderurgico europeo, comparto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica.
I dati sono esaurienti. Complessivamente, le esportazioni di acciaio UE sono crollate da 29 milioni di tonnellate nel 2014, a 16 milioni nel 2023. Più nel dettaglio, le esportazioni del settore siderurgico del vecchio Continente verso gli Stati Uniti sono diminuite da 3,3 milioni di tonnellate (2014-2018) a 2,2 milioni (2019-2024). È dunque legittimo che l’Europa tema che i nuovi dazi conducano a un’ulteriore perdita di competitività a vantaggio della Cina, che inonda il mercato con acciaio a basso costo.
Il ruolo dell’industria siderurgica per la transizione energetica
Acciaio ed alluminio sono materiali strategici per lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili. Grazie a proprietà uniche, come leggerezza, versatilità, resistenza alla corrosione e riciclabilità, sono considerati elementi chiave per la transizione energetica. In particolare, acciaio ed alluminio sono utilizzati nel comparto dell’ eolico e del fotovoltaico per ridurre il peso delle strutture e massimizzare l’efficienza. Non da meno è il contributo di questi materiali nell’edilizia, grazie alle note proprietà isolanti, nonché per batterie e stoccaggio energetico: la ricerca sta sviluppando batterie all’alluminio come alternativa sostenibile alle batterie agli ioni di litio. Inoltre, nel settore automotive, l’alluminio è usato nei telai e nelle carrozzerie per ridurre il peso e aumentare l’autonomia delle vetture elettriche.
Trump vs. UE: un déjà-vu nella guerra commerciale
Non è la prima volta che Trump impone dazi su acciaio e alluminio. Nel 2018, il presidente repubblicano aveva già imposto tariffe del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. L’UE rispose con dazi su 2,8 miliardi di euro di prodotti americani come:
- Whiskey Bourbon
- Jeans Levi’s
- Moto Harley-Davidson
Le tariffe erano poi state sospese sotto Biden.