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Draghi, l’intervento all’Europarlamento: “La decarbonizzazione è sostenibile solo se si anticipano i suoi benefici”. Il video

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La necessità di agire rapidamente per affrontare le sfide create dalla transizione energetica

A distanza di cinque mesi dalla presentazione del Report sulla competitività dell’Unione europea, commissionato dalla stessa Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, stamattina Mario Draghi è intervenuto al Parlamento europeo per fare il punto della situazione alla luce delle novità sul panorama internazionale e interno all’Europa.

Sono tanti i temi toccati dal suo intervento, tra innovazione tecnologica e Difesa, rapporti geopolitici, guerra in Ucraina e certamente lo stato dell’energia dell’Unione.

I prezzi del gas naturale rimangono altamente volatili, con un aumento di circa il 40% da settembre, e i margini sulle importazioni di GNL dagli Stati Uniti sono aumentati in modo significativo dall’anno scorso, fino a oltre il 100%. Anche i prezzi dell’energia sono generalmente aumentati in tutti i paesi e sono ancora due o tre volte superiori a quelli degli Stati Uniti. E abbiamo visto il tipo di tensioni interne che potrebbero sorgere se non agiamo con urgenza per affrontare le sfide create dalla transizione energetica”, ha dichiarato l’ex Presidente della Banca centrale europea e ex Premier italiano.

Tra queste, ad esempio, ha proseguito Draghi, “a dicembre dell’anno scorso, quando l’energia solare ed eolica sono scese quasi a zero, i prezzi dell’energia tedesca sono aumentati di oltre dieci volte rispetto al prezzo medio annuale. Ciò, a sua volta, ha causato importanti picchi di prezzo in Scandinavia, con i paesi che hanno dovuto esportare energia per colmare il divario, portando alcuni di loro a considerare di posticipare i progetti di interconnessione. Parallelamente, crescenti minacce alle infrastrutture sottomarine critiche, sottolineando l’imperativo di sicurezza per sviluppare e proteggere le nostre reti”.

L’Europa deve abbassare i prezzi dell’energia. I punti chiave per una decarbonizzazione sostenibile dell’Unione

Toccando un argomento di strettissima attualità, Draghi ha ricordato che l’Europa deve “abbassare i prezzi dell’energia: “Ciò è diventato imperativo non solo per le industrie tradizionali, ma anche per le tecnologie avanzate. Si stima che il consumo di energia dei data center in Europa sarà più che triplicato entro la fine del decennio.

Sempre più chiaro, inoltre, che “la decarbonizzazione stessa può essere sostenibile solo se i suoi benefici vengono anticipati.

Il Rapporto di settembre, ha ricordato Draghi, “identifica una serie di ragioni per gli alti prezzi dell’energia in Europa, oltre al fatto che l’Ue non è un importante produttore di gas naturale. Tra queste ragioni rientrano il limitato coordinamento degli appalti nazionali di gas, il funzionamento del mercato energetico, i ritardi nell’installazione di capacità rinnovabile, reti sottosviluppate, un’elevata tassazione e alti margini finanziari”.

Tra i punti chiave elencati da Draghi c’è certamente la “riforma del mercato energetico”, il bisogno di raggiungere “una maggiore trasparenza nel commercio di energia”, “un uso più esteso di contratti energetici a lungo termine e di acquisti a lungo termine di gas naturale”, e “massicci investimenti in reti e interconnessioni”.

Centralità delle fonti rinnovabili e dell’energia pulita

Draghi ha sottolineato nel suo intervento che l’Unione europea deve procedere “non solo con un’installazione più rapida delle energie rinnovabili, ma anche con investimenti in soluzioni di generazione di base pulita e flessibilità a cui si possa attingere, laddove le energie rinnovabili non generano energia”.

Allo stesso tempo, ha proseguito l’ex Premier italiano, “dobbiamo garantire parità di condizioni per il nostro settore delle tecnologie pulite, in modo che possa beneficiare dell’opportunità della transizione”.

La decarbonizzazione non può significare che perdiamo posti di lavoro verdi perché le aziende nei paesi con più sostegno statale possono conquistare quote di mercato”, ha aggiunto Draghi.

Le economie di scala Ue ed un mercato europeo energetico davvero integrato, insieme, “consentirebbero di abbassare i costi di produzione ovunque”, ha detto infine Draghi.

Come conseguenza, “saremo in una posizione migliore per gestire le potenziali ricadute, ad esempio, della fornitura di energia a basso costo alle industrie ad alta intensità energetica”.

Giornalista

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