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Superbonus, mancano i dettagli dei decreti attuativi

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Mentre per la maggior parte degli italiani le restrizioni del Superbonus si sono fatte sentire da tempo, per facilitare la ricostruzione nei Comuni colpiti dai terremoti e dalle alluvioni che hanno coinvolto Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Ischia, l’area dell’Etna e dell’Umbria, la misura sarà applicata ancora al 110% fino al 31 dicembre 2025. Tuttavia, a distanza di 4 mesi dalla pubblicazione del Decreto che vara le diverse modifiche, si brancola ancora nel buio in merito ai documenti da inviare all’ENEA. Vediamo i temi del provvedimento oggetto di discussione. 

Superbonus, i temi sul tavolo

A distanza di 4 mesi dalla pubblicazione del Decreto Superbonus, sono ancora diversi i temi del provvedimento oggetto di discussione. Si tratta delle misure che, per essere applicate correttamente alle categorie che ancora possono usufruire dell’agevolazione che consente di migliorare le abitazioni anche in termini di efficientamento energetico, necessitano dei decreti attuativi, per ora inesistenti. In particolare, gli argomenti che destano i maggiori dubbi sono quelli riguardanti la tassa sugli immobili ristrutturati, a carico di chi ha ristrutturato casa e vuole vendere l’immobile prima di 10 anni, la comunicazione antifrode, la polizza catastrofe e la comunicazione anti-usura.  

La tassa sugli immobili ristrutturati

L’imposta sugli immobili ristrutturati, introdotta a gennaio, vale per chi ha fatto i lavori nella seconda casa con il Superbonus al 110%, al 90% e al 70% ed intenda venderla prima che siano trascorsi 10 anni. La misura, come dichiarato dal Governo, vuole evitare intenti speculativi da parte di chi ha usufruito dei bonus statali per rivendere gli immobili, il cui valore è effettivamente aumentato con la ristrutturazione, a prezzi maggiorati. Tuttavia l’Agenzia delle Entrate ha specificato che non intende svantaggiare chi ha usato il Superbonus per aumentare l’efficienza energetica dell’immobile adibito ad “abitazione principale”. Per cui la maxi tassa al 26% sul costo di vendita delle case ristrutturate con il Superbonus, non si estenderebbe alle prime case e agli immobili ricevuti per donazione o successione ereditaria. Ma c’è ancora molta confusione in merito.

Mancano i dettagli sulla Comunicazione antifrode

Tra le altre norme “incerte” del nuovo Decreto, spicca la comunicazione antifrode, teoricamente in funzione dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Si tratta di un adempimento richiesto per i lavori avviati nel 2023 e nel 2024 ancora non conclusi. L’obbligo di trasmettere ad ENEA i dati essenziali al monitoraggio delle spese sostenute e dell’agevolazione riguarda tutti i soggetti che hanno presentato una Cilas o un’istanza per un titolo abilitativo legato al Superbonus, entro il 31 dicembre 2023 o dopo il 1° gennaio 2024

Le violazioni possono andare incontro a sanzioni di oltre 10mila euro, tuttavia non è ben chiaro quale sia la lista dei documenti da inviare.

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