Sulla rivista Earth’s Future è stato pubblicato uno studio sulle cosiddette ‘strade fotovoltaiche’. Ma di cosa si tratta? E quali i vantaggi da trarne? Francia, Cina e Giappone le hanno inaugurate abbastanza di recente. Cosa aspettarsi però negli anni a venire?
Pannelli solari sull’asfalto
Installare pannelli solari sull’asfalto significa non solo produrre energia pulita, ma generare calore per sciogliere il ghiaccio d’inverno e migliorare la visibilità nei casi di nebbia. Le cosiddette ‘strade solari o fotovoltaiche’, sono dunque realtà dai molteplici vantaggi e note ormai in tutto il mondo.
In particolare, Francia, Cina e Giappone le hanno inaugurate abbastanza di recente, ma di cosa parliamo nello specifico? Si tratta di piccoli tratti di carreggiata ricoperti di pannelli e in grado di generare moderate quantità di elettricità green.
Lo studio
Lo studio pubblicato sulla rivista Earth’s Future evidenzia quanto tali soluzioni offrano una nuova opportunità di sviluppo per l’intero settore, combinando la produzione fotovoltaica alla distribuzione autostradale globale.
Altro elemento da prendere in considerazione, così come sottolineato nella ricerca, riguarda la fattibilità economica già sperimentata di questi sistemi a livello mondiale, con benefici che includono anche la riduzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera.
Nell’analisi inoltre, si parla di un potenziale che potrebbe compensare il 28,78% delle emissioni totali di CO2, prevenendo così circa 0,15 milioni di morti a causa del traffico. Inoltre, per gli esperti, progetti del genere potrebbero portare a un ritorno netto di circa 14,42 trilioni di dollari in un lasso di tempo di 25 anni. Ma sarà davvero così?
Fino a 17.500 terawattora di elettricità pulita all’anno
Alcuni ricercatori provenienti dall’Accademia Cinese delle Scienze, dall’Università Tsinghua, da quella delle Geoscienze e dalla Columbia University, hanno stimato quanto una lunga strada solare munita di 52 miliardi di pannelli policristallini, potrebbe arrivare a produrre fino a 17.500 terawattora di elettricità pulita all’anno, vale a dire oltre il 60% del consumo energetico mondiale.
Ad oggi, possiamo solo parlare di progetti pilota, oggetto di sperimentazione. In Cina per esempio, ne è stato inaugurato un prototipo nel 2018, con uno strato isolante nella parte inferiore dell’infrastruttura, e uno strato trasparente che consente alla luce solare di penetrare.
Cosa aspettarsi allora nei prossimi anni?
L’Europa ha tantissima strada da fare sul tema, nonostante le potenzialità siano enormi. Anche il Centro comune di ricerca della Commissione europea (o Joint Research Centre), ha valutato a inizio 2024 tutta l’energia verde che potrebbero produrre degli impianti verticali installati lungo le strade.
Per gli scienziati, l’Ue potrebbe ospitare fino a 403 GW di capacità, e dunque una produzione annua di energia di 391 TWh. Cosa aspettarsi allora nei prossimi anni?