Secondo uno studio presentato oggi da Anie Rinnovabili (Anie Confindustria), in collaborazione con la Regione Lombardia, dal titolo “L’energia del sole per la transizione agricola”, solo nel 2023 la filiera nazionale delle rinnovabili ha generato 10 miliardi di euro di valore. È ora di dare spazio all’agrivoltaico e a partire da questo creare una filiera del made in Italy.
Italia Paese del sole, dalle rinnovabili si può ancora ottenere crescita e occupazione
Il nostro Paese potrebbe giocare un ruolo chiave, se non strategico a livello di Union europea, per quel che riguarda le fonti energetiche rinnovabili, sia in chiave di decarbonizzazione, sia di crescita, sia di posti di lavoro, sia per la posizione unica che occupa nel centro del Mediterraneo, a cavallo tra i continenti.
Secondo uno studio presentato oggi da Anie Rinnovabili (Anie Confindustria), in collaborazione con il Politecnico di Milano e la Regione Lombardia, dal titolo “L’energia del sole per la transizione agricola”, solo nel 2023 la filiera nazionale delle rinnovabili ha generato 10 miliardi di euro di valore.
Un livello di crescita da considerarsi sottostimato, perché le rinnovabili in Italia non hanno ancora dispiegato tutto il loro potenziale.
Cresce il fovoltaico
Entro il 2030, si attende un volume di investimenti in fonti rinnovabili che potrebbe aggirarsi tra 45 e 90 miliardi di euro, per una quota di fotovoltaico pari a 80 GW di potenza installata (contro i 2,5 GW di fine 2023).
Il 70% circa degli impianti attivati potrebbe riguardare il mondo delle imprese italiane e questo vorrebbe dire almeno 100 mila addetti.
Nel nostro Paese, secondo dati della Fondazione Symbola, ci sono 21.378 imprese attive in questo settore energetico, di cui il 65,7% nel fotovoltaico.
Focus Lombardia: più spazio all’agrivoltaico, magari con una nuova filiera del made in Italy
L’evento ha poi offerto un focus sulla regione Lombardia.
Nel 2022 il fabbisogno elettrico di Regione Lombardia è stato pari a 67 TWh ed è stato soddisfatto da 40 TWh di produzione da fonti fossili e 10 TWh da fonti rinnovabili
Il deficit di 17 TWh è stato colmato con l’import, con un grado di indipendenza elettrica del 74% ed un tasso di copertura da fonti rinnovabili del 15%, contro una media nazionale del 32%.
L’agrivoltaico, come sinergia tra produzione agricola e di energia rinnovabile, può diventare elemento strategico per la salvaguardia e lo sviluppo in chiave sostenibile del territorio, attraverso la nascita di una nuova filiera del made in Italy e la Lombardia capofila di questo nuovo approccio sinergico.
Lombardia regione ricca, ma costi energetici elevati
La Regione, conosciuta nel mondo per le sue industrie e lo sviluppo che negli anni è riuscita a garantire, paga, per questo, uno scotto alto in termini di emissioni inquinanti e consumo del suolo, mentre il costo dell’energia rimane alto per gli imprenditori.
L’idroelettrico già ampiamente sfruttato e i cambiamenti climatici non depongono in sui favore, mentre è il fotovoltaico a non aver ancora trovato il giusto spazio nel mix energetico regionale e nazionale.