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Riforma del Codice Beni Culturali: le proposte di Alleanza per il Fotovoltaico

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L’Alleanza per il Fotovoltaico, in audizione al Senato, ha avanzato proposte per snellire le procedure autorizzative in ambito paesaggistico, favorendo così lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Tra le principali richieste, l’introduzione del silenzio assenso e l’eliminazione di pareri ritenuti superflui, al fine di accelerare gli investimenti nel fotovoltaico e nell’agrivoltaico.

Fotovoltaico e Codice Beni Culturali: le richieste dell’Alleanza per il Fotovoltaico

Durante l’audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Cultura del Senato, l’Alleanza per il Fotovoltaico ha espresso il proprio sostegno al Disegno di Legge n. 1372, che delega il Governo alla revisione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

L’obiettivo? Trovare un punto di equilibrio tra la tutela del patrimonio artistico e paesaggistico e la necessità di potenziare le rinnovabili, in linea con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). La semplificazione normativa rappresenta un tassello cruciale per raggiungere gli obiettivi energetici e ambientali prefissati dall’Italia entro il 2030.

Oltre 20 miliardi di investimenti bloccati: l’urgenza di riformare le autorizzazioni

Secondo Filippo Fontana, portavoce dell’Alleanza, il settore del fotovoltaico in Italia sta vivendo una fase di grande espansione:

  • Sono 30 GW gli impianti utility-scale in costruzione.
  • Gli investimenti complessivi superano i 20 miliardi di euro.
  • Si stima una ricaduta economica locale di circa 3 miliardi di euro.

Tuttavia, la burocrazia e i vincoli normativi rischiano di rallentare il processo. Per questo motivo, Fontana ha sottolineato la necessità di riformare il sistema delle autorizzazioni, rendendolo più rapido ed efficiente.

“Il DDL 1372 rappresenta un’opportunità concreta per sbloccare il settore delle rinnovabili e accelerare il percorso verso gli obiettivi energetici nazionali. Tuttavia, senza una forte semplificazione normativa, l’Italia non potrà garantire né indipendenza energetica né una transizione sostenibile.”

Italia in ritardo sulla transizione: rischio di slittamento degli obiettivi al 2040?

I dati di Legambiente, riportati in audizione, evidenziano il forte ritardo dell’Italia nella corsa alle rinnovabili:

  • Tra il 2021 e il 2024 sono stati installati 16.109 MW di nuova capacità.
  • Solo nel 2023 sono stati attivati 7.477,8 MW.
  • Tuttavia, questi numeri rappresentano appena il 22,1% dell’obiettivo 2030, che prevede 62.284 MW di nuova capacità rinnovabile.

Se il trend attuale dovesse continuare, l’Italia rischierebbe un ritardo di oltre otto anni, posticipando al 2040 il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Le proposte dell’Alleanza per il Fotovoltaico: semplificazione e silenzio assenso

Tra le soluzioni avanzate per sbloccare il settore e ridurre i tempi burocratici:

  1. Introduzione del silenzio assenso:
    • Applicazione del principio del silenzio-assenso orizzontale entro 45 giorni, per evitare ritardi ingiustificati nei processi di autorizzazione.
  2. Eliminazione del parere della Soprintendenza nelle aree già dichiarate idonee:
    • Attualmente, il Ministero della Cultura partecipa già alla definizione dei criteri di idoneità delle aree, rendendo superflua un’ulteriore valutazione su ogni singolo progetto.
  3. Semplificazione per gli impianti agrivoltaici:
    • Esclusione dell’autorizzazione paesaggistica per gli impianti su terreni gravati da usi civici.
    • Procedure semplificate per impianti vicini a corpi idrici, parchi e riserve naturali.

Il fotovoltaico come leva per la sicurezza energetica nazionale

L’Italia ha bisogno di una riforma normativa efficace per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e rafforzare la propria indipendenza energetica. La revisione del Codice dei Beni Culturali potrebbe rappresentare un punto di svolta per il settore delle rinnovabili, favorendo investimenti, innovazione e una crescita sostenibile.

L’Alleanza per il Fotovoltaico ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni, sottolineando che la transizione energetica non può aspettare: senza un adeguato sostegno normativo, il fotovoltaico rischia di restare un’opportunità mancata.

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