La tecnologia sviluppata dagli scienziati dell’Università della California: un pannello antisolare che sfrutta l’oscurità per generare energia.
L’innovazione
Quella ideata dagli scienziati dell’Università della California è sicuramente un’innovazione che potrebbe portare a nuovo modo di concepire il fotovoltaico nel mondo.
In realtà, ci sono altri esperti e aziende che stanno studiando la stessa possibilità, come la startup italiana Promete che ha messo a punto un impianto in grado di catturare energia dai raggi infrarossi, al fine di renderla disponibile in modo illimitato.
Il funzionamento
In generale, il solare assicura numerosi benefici all’uomo e all’ambiente, ma purtroppo il buio ha sempre rappresentato un grosso limite difficile da superare.
Con la tecnologia sviluppata adesso in California, si può sfruttare l’oscurità a proprio vantaggio. In che modo? I pannelli classici catturano i raggi per convertirli in energia termica o elettrica. Nel caso dei cosiddetti ‘antisolari’ invece, il funzionamento è diverso.
L’obiettivo è stoccare l’elettricità che si dissipa dalla Terra verso lo spazio quando fa buio, ed è per questo che si utilizza la temperatura più fredda della notte come fonte energetica irradiata dalla superficie terrestre.
Piccole difficoltà da superare
Ci sarebbero però delle piccole difficoltà da superare se si volessero utilizzare questo tipo di impianti, con i quali sarebbe possibile generare solo il 25% di energia green rispetto a quella assicurata dalle tradizionali centrali solari.
Il prossimo passo per trovare delle soluzioni efficienti sarà dunque continuare con gli studi e le ricerche sul settore, con l’ambizione di portare la tecnologia dell’Università americana al di fuori dei laboratori.
Inoltre, nel percorso di decarbonizzazione e transizione energetica, la California sta sicuramente compiendo degli ottimi passi avanti. Infatti, a partire dal 2026, tutte le imprese di grandi dimensioni dovranno rendicontare allo Stato i propri consumi energetici e le emissioni di gas serra per l’anno precedente, trasformando l’impronta di CO2 come indicatore fondamentale della qualità dell’azienda stessa.