Grazie ai finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (BEI) e alla Garanzia Archimede di SACE, il comparto del solare, in Sicilia, sarà oggetto di importanti investimenti. In particolare, sorgerà un nuovo polo fotovoltaico nelle Province di Enna e Catania che, operativo nel 2025, dovrebbe arrivare ad una produzione annua di 400 Gigawattora (GWh).
Solare e Sicilia
L’energia solare, con particolare riferimento al fotovoltaico, troverà nella Sicilia un nuovo avamposto. Si è infatti progettato un nuovo impianto, nelle Province di Enna e Catania. Quest’ultimo sarà operativo nel 2025 e dovrebbe arrivare a produrre, su base annua, circa 400 Gigawattora (GWh). Una quantità di energia tale da soddisfare il fabbisogno di circa 154.000 famiglie.
A finanziare l’infrastruttura sarà la Banca europea per gli investimenti (BEI) che in virtù di un accordo con la SACE – nell’ambito di Garanzia Archimede – ha deliberato un finanziamento ‘verde’ da 100 mln di Euro. Operativamente e logisticamente, ad occuparsi dei lavori sarà la multinazionale iberica Iberdrola, che ha posto la transizione energetica dell’Italia al centro della propria politica industriale.
Per altro, si è trattato della prima operazione della BEI, sostenuta dalla SACE, insieme con l’Iberdrola. Il polo di Enna e Catania ha confermato il ruolo che l’isola per il ‘Sistema Paese’. Come per altro già evidenziato a proposito dell’eolico, la centralità nel Mediterraneo e la possibilità di costruire legami e connessione sono due variabili massimamente rilevanti, nell’ottica di legittimare le trasformazioni in atto.
Una sinergia da ripetere
Il nuovo impianto fotovoltaico nelle Province di Enna e Catania avrà una capacità di produzione di energia rinnovabile di 242,78 Megawatt di picco (MWp). Dal punto di vista ‘finanziario’, la linea di credito della BEI è sostenuta al 70% dalla garanzia Archimede di SACE. La quale copre – a condizioni vantaggiose – agli investimenti infrastrutturali e produttivi per finanziamenti e obbligazioni di durata fino a 25 anni.
L’innovazione e le nuove tecnologie in loco costituiranno un impianto che sia efficiente e che abbia un impatto contenuto rispetto all’ambiente circostante. Inoltre, la costruzione e la gestione dell’impianto creeranno nuove opportunità occupazionali nelle comunità locali, contribuendo allo sviluppo economico della Regione Siciliana.
Non ultimo, il fatto che gli investimenti in Sicilia sulle rinnovabili possono fungere da ‘ponte’ con la sponda Sud del Mediterraneo. Diversi Paesi del Nord Africa, in effetti, si stanno a loro volta impegnando in progetti simili. Se interconnessi con quelli del Mezzogiorno italiano, con questi si potrebbe rafforzare un sistema virtuoso, dalle indubbie potenzialità geoeconomiche.
In previsione del futuro – e in merito agli investimenti in Italia – si è rimarcato come le logiche della sinergia tra la BEI, SACE e Iberdrola possano essere replicate, su nuovi progetti ‘verdi’ infrastrutturali.