Presentata al Museo Ferrari di Maranello, la supercar a pannelli solari vede la collaborazione di decine di università, Cnr e altri centri di ricerca, imprese e anche studenti, capitanati dall’Università di Bologna e il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Può raggiungere i 120 km/h e prenderà parte a due delle competizioni per auto solari più importanti al mondo in Sud Africa e Australia.
Ecco Emilia 5, l’auto solare che nasce dalla Motor Valley più celebre al mondo
Si chiama Emilia 5, l’intera parte superiore è ricoperta di pannelli fotovoltaici (5 metri quadrati di celle) che alimentano due motori elettrici ‘in-wheel”, grazie ai quali può raggiungere i 120 km/h, e dal 13 al 20 settembre 2024 parteciperà al South Africa Solar Challenge, una tra le più importanti competizioni mondiali di auto alimentate esclusivamente ad energia solare.
Si tratta di un nuovo prototipo di automobile a energia solare, a quattro posti, sviluppato da Università di Bologna, GreenWave Most (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile)e Onda Solare, presentato al Museo Ferrari di Maranello a inizio mese, appartenente alla classe Cruiser, categoria creata per incentivare le concept car con caratteristiche innovative, sostenibili e pratiche.
Complessivamente Emilia 5 pesa 500 kg ed è capace di viaggiare ai 60 Km/ha con un solo kilowatt di elettricità. Al progetto hanno preso parte anche R-Ecocar e Optifibers.
Non solo, perché alla sua ideazione ha preso parte anche l’Istituto di Istruzione Superiore “A. Ferrari” di Maranello, con il contributo di decine di studenti, docenti, ingegneri, imprenditori ed esperti.
Il progetto GreenWave MOST, da cui è nata Emilia 5, è finanziato dall’Unione europea tramite il NextGenerationEU, e dal Piano nazionale resistenza e resilienza (Pnrr) (Missione 4 Componente 2 Investimento 1.4).
Ad oggi, la vettura ha già percorso migliaia di km sfruttando l’energia solare.
Nel 2025 Emilia 5 sbarcherà anche in Australia per la Bridgestone World Solar Challenge, un’altra tra le più famose competizioni mondiali per sole auto alimentate ad energia solare.
Il lavoro dell’Università di Bologna, il Cnr e decine di atenei e imprese
Come spietato dal magazine ufficiale dell’Università di Bologna, il MOST, tramite la collaborazione con 24 università, il CNR e 24 grandi imprese, ha la missione di implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive per l’intero territorio nazionale.
Le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse del progetto sono: mobilità aerea, veicoli stradali sostenibili, trasporto per vie d’acqua, trasporto ferroviario, veicoli leggeri e mobilità attiva.
Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile
Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile si occupa di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione.
Lo fa attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali per la riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica; un nuovo modello di mobilità, come servizio, accessibile e inclusiva.