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Il solare supera il carbone nella produzione elettrica dell’Ue

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Dati Eurostat indicano che nel 2022, l’energia solare ha superato per la prima volta il carbone fossile nella produzione di elettricità nell’Unione Europea. Polonia e la Repubblica Ceca gli unici due produttori. Le importazioni sono schizzate al 74,4%. Drastico il calo di quelle russe.

Il sorpasso

“Nel 2022 per la prima volta il carbone fossile è stato superato dall’energia solare nella produzione di elettricità nell’Ue” è quanto emerge da un’analisi dell’Eurostat indicando che il solare ha fornito 210.249 GWh per la produzione annua di elettricità nei 27, a fronte di 205.693 GWh di elettricità prodotta dal carbone.

Solo 2 Stati membri producono ancora carbon fossile: Polonia e Repubblica Ceca. Solo la Polonia lo utilizza come fonte principale per la produzione di energia. Il carbone marrone (la lignite), che ha un contenuto energetico inferiore, è usato invece nella produzione di elettricità da nove Paesi Ue e ha prodotto 241.572 GWh di elettricità nel 2022.

Nel 2022, le fonti rinnovabili hanno costituito oltre il 41% del consumo lordo di elettricità nell’Ue, un aumento rispetto al 37,8% del 2021. L’energia solare, nello specifico, è cresciuta a livelli record, passando dall’1% della produzione elettrica europea nel 2008 al 18% nel 2022.

Le importazioni

L’ufficio statistico Ue rileva anche che nel 2022 le importazioni di carbone hanno raggiunto il picco del 74,4%, con un aumento di 15 punti rispetto all’anno precedente. Questo forte aumento è andato a incrementare l’accumulo delle scorte che è stato di 9 milioni di tonnellate nel 2022, il primo accumulo dal 2019 e il più alto dal 2008.

La Russia si è attestata come principale fornitore di carbone fossile dell’Ue fino ad agosto 2022, con il 24% del totale, seguita dal 18% degli Stati Uniti 18% e dal 17% dell’Australia.
Ad agosto 2022 – dopo l’introduzione del divieto d’importazione nell’agosto 2022, in risposta all’invasione dell’Ucraina – il carbone fossile importato dalla Russia è diminuito del 45%.

I dati del 2023

Per il 2023 i dati mensili preliminari indicano che i principali consumatori Ue di carbone fossile sono stati la Germania (con 37%) e, ancora una volta, la Polonia (con il 27%).

Suggeriscono, inoltre, che la produzione e il consumo di carbone in Ue sono scesi ai livelli più bassi mai registrati. La produzione è calata del 22%, raggiungendo 274 milioni di tonnellate, mentre il consumo è diminuito del 23%, a 351 milioni di tonnellate.
Secondo l’Eurostat sembra essere una tra le maggiori diminuzioni osservate per il combustibile nell’Ue.

Questo dato rappresenta un’importante svolta nella transizione energetica dell’Ue verso fonti rinnovabili.

Diversificare le fonti energetiche

Nel sistema energetico europeo giocano un ruolo chiave anche l’eolico e l’idroelettrico.

L’eolico ha rappresentato, nel 2022, il 37% della produzione di energia rinnovabile Ue e costituisce una componente fondamentale della transizione energetica, grazie alla crescita delle installazioni, soprattutto nelle regioni costiere e nell’offshore.

L’idroelettrico nel 2022 ha fornito il 30% dell’energia rinnovabile dell’Ue, garantendo continuità nella fornitura elettrica soprattutto nei Paesi montani come Austria e Svezia, dove gli impianti sfruttano le risorse idriche locali.

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