La startup EtaVolt, con la collaborazione dei ricercatori della Nanyang Technological University di Singapore, presentano un modo rivoluzionario per rigenerare vecchie celle solari al silicio, allungando così la vita dei moduli. Di che si tratta nello specifico?
Una nuova tecnica
Quella presentata da EtaVolt, in collaborazione con la Nanyang Technological University di Singapore, è una nuova tecnica che potrebbe portare grandi risultati al settore fotovoltaico, permettendo di allungare la vita dei moduli.
Questo perché quando si parla di impianti solari, una delle problematiche più difficili da affrontare è il tasso di degrado, considerando che ogni struttura in media ha una durata di 20 anni. Ci sono però anche quelle che funzionano da oltre 40, perché tutto dipende dalla temperatura alla quale il sistema opera, dalle tecnologie adoperate e, soprattutto, dalla qualità dei prodotti.
Anche la scelta del tipo di celle è significativa, influendo sulla resistenza dei dispositivi a lungo termine. Come cercare di ridurre allora le perdite di efficacia ed efficienza energetica?
‘Advanced Regeneration Technology’
A questa domanda, EtaVolt risponde con ‘Advanced Regeneration Technology’, ovvero un sistema che sfrutta illuminazione ad alta intensità per ridurre il degrado dei vecchi pannelli promettendo di recuperare fino al 5% delle prestazioni perse. Ma come funziona nello specifico?
Si tratta di una soluzione, applicabile a più del 90% dei moduli, che combina luce e temperatura controllata sulle celle fotovoltaiche in silicio al fine di stimolare un cambiamento nella disposizione interna delle molecole, riparando così i danni causati spesso dal Sole, dal calore, e dall’umidità.
Inoltre, tale tecnologia asiatica prevede anche l’utilizzo di un dispositivo automatico per avvolgere i moduli durante il trattamento. Anche questa fase del procedimento, ha dimostrato di poter estendere il ciclo di vita dei pannelli, assicurandone anche migliori prestazioni a lungo termine.
Che sviluppo avrà?
Non si sa ancora che sviluppo avrà il nuovo sistema messo a punto a Singapore, ma per EtaVolt non ci sono dubbi sul fatto che possa essere un’ottima soluzione contro la degradazione indotta dalla luce solare, che è quella che permette all’impianto di funzionare ma, allo stesso tempo, può anche creare dei vuoti che compromettono l’efficienza del sistema energetico.
Questo trattamento innovativo avrà un costo che potrebbe aggirarsi intorno al 20% dell’importo speso per una nuova centrale solare, ma anche questo sarà poi da valutare.