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Fotovoltaico, l’utilizzo del silicio dei pannelli a fine vita per batterie più efficienti

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Il silicio dei pannelli fotovoltaici a fine vita è importante per lo sviluppo di batterie meno costose e più performanti. Ci stanno lavorando alcuni ricercatori di Enea, nell’ambito degli studi finalizzati al riciclo dei materiali provenienti da tali sistemi rinnovabili.

Il silicio

L’uso del silicio come materiale per le batterie presenta ancora innumerevoli sfide da affrontare, ma potrebbe sicuramente avere buone opportunità di sviluppo. Durante la carica, per esempio, il materiale si espande più di tre volte prima di contrarsi nuovamente alle sue dimensioni originali durante la scarica.

Tale processo influisce significativamente sull’efficienza complessiva della pila, e assicura dunque prestazioni migliori. Il problema è che si tratta di una procedura costosa, che di certo aiuta a promuovere l’uso del riciclaggio, ma che esige al contempo molto denaro.

Due brevetti

Alcuni ricercatori ENEA stanno però lavorando a due brevetti, già depositati, nell’ambito degli studi finalizzati proprio al riciclo dei materiali a fine vita, essenziali per la realizzazione dei pannelli fotovoltaici.

Parliamo dunque non solo di silicio ma anche vetro, celle, contatti elettrici o componenti in plastica. Nello specifico, il team sta lavorando sulla base di un trattamento a raggi infrarossi che permette la degradazione termica del prodotto adoperato, evitando la combustione e dunque anche le emissioni nell’atmosfera.

Batterie da una maggiore elevata stabilità e conduttività ionica

Già da tempo l’Agenzia è impegnata nella progettazione di tecniche a basso impatto ambientale per recuperare il silicio e trasformarlo in un nanomateriale innovativo. Tali studi infatti sono utili anche per gli impianti di riciclaggio dismessi e per gli stessi stabilimenti di produzione di pannelli.

Anche dei ricercatori coreani della Pohang University stanno realizzando qualcosa di simile, sperimentando dunque delle batterie da una maggiore elevata stabilità e conduttività ionica, simile a quella dei dispositivi convenzionali con elettroliti liquidi.

Grazie all’uso del silicio dunque, e di altri materiali nell’ambito fotovoltaico, è possibile anche aumentare la densità energetica delle pile e migliorarla di circa il 40%.

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