Dopo svariati mesi di stallo, Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione hanno raggiunto un accordo, per il momento ancora informale, sulla revisione della Direttiva Case Green. Il provvedimento approvato dal trilogo prevede l’introduzione dell’obbligatorietà del fotovoltaico per edifici non residenziali a partire dal 31 dicembre 2027.
Revisione della Direttiva EPBD
Pannelli fotovoltaici obbligatori per gli edifici residenziali e pubblici, a partire dal 2027. Per il momento si tratta solo di un accordo informale, ma ci sono tutti i presupposti affinché presto abbia potere vincolante. È noto che la Direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), detta anche Direttiva Case Green, sulla prestazione energetica nell’edilizia definirà la visione generale per gli edifici nuovi ed esistenti che si applica a tutte le disposizioni relative agli edifici delle altre iniziative del pacchetto “Pronti per il 55 %“. Lo scopo è contribuire al conseguimento degli
obiettivi generali di efficienza energetica stabiliti nella direttiva Efficienza energetica, in parole povere, favorire il maggior numero di ristrutturazioni, installare sistemi di riscaldamento a zero emissioni dirette di gas a effetto serra e integrare le energie rinnovabili.
Fotovoltaico per immobili non residenziali
Nello specifico, l’accordo raggiunto con negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea, prevede che per gli edifici pubblici e non residenziali sopra i 1000 metri quadri l’energia solare sarà obbligatoria dal 31 dicembre 2027, sopra i 400 metri quadri da fine 2029, sopra i 250 metri quadri da fine 2032. La normativa non prevede al momento alcun vincolo temporale per gli edifici residenziali, sebbene aleggi un’indicazione ben chiara: nei singoli piani nazionali di ristrutturazione dovranno essere contemplate misure per lo sviluppo del fotovoltaico anche per questa tipologia di immobili.
Le prossime tappe
Le prossime settimane saranno decisive per rendere effettiva la revisione della Direttiva. È stato, infatti, convocato per il prossimo 12 ottobre, un trilogo politico con trattativa “a oltranza”, con il quale dovrebbero essere apportati avanzamenti sostanziali. Nel corso dei nuovi negoziati sarà, probabilmente, rimesso in discussione l’articolo 9, nel quale sono elencate le date entro le quali scatteranno gli obblighi di ristrutturazione degli edifici (per il residenziale, classe E entro il 2030 e D entro il 2033, secondo la proposta del Parlamento), l’articolo 12, sulla mobilità sostenibile, gli articoli 15 (finanziamenti e incentivi) e 16 (attestati di prestazione energetica, nel quale si stabilisce che la classe G, corrispondente al 15% degli edifici più energivori, sarà quella sulla quale intervenire prioritariamente con le ristrutturazioni).