Roma, 06/07/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Celle solari spaziali: l’innovazione italiana di Cesi e ASI dall’efficienza energetica del 35%

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Le celle solari per i satelliti prodotte da Cesi in collaborazione con ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, sono parte del programma Space Factory 4.0 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le caratteristiche? Sono sottili come un capello e vantano un’efficienza del 35% (contro l’attuale 30%).

Rispondere al boom della space economy

Rispondere al boom della space economy sta diventando sempre più importante. Ma a cosa ci riferiamo con questo termine?

L’economia spaziale indica l’insieme delle attività economiche che ruotano attorno a una vasta gamma di settori, che vanno dall’esplorazione spaziale e le telecomunicazioni satellitari, all’osservazione della Terra e allo sfruttamento delle risorse.

Negli ultimi decenni, l’interesse su questi temi è cresciuto sempre di più, anche per via di una serie di progressi tecnologici, per la riduzione dei costi di accesso allo spazio, e per il supporto di attori privati. Questo ha portato dunque nuovi investimenti e innovazioni, prima tra tutte le vele solari alle quali sta lavorando la NASA.

Le celle solari di Cesi e ASI

Le celle solari di Cesi e ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, rientrano di certo tra le recenti novità apportate e sperimentate per rispondere alle nuove frontiere del mercato.

Sull’esplorazione spaziale infatti, l’ambizione è quella di compiere costanti passi in avanti soprattutto a livello di efficienza energetica, e questi dispositivi italiani soddisfano sicuramente le esigenze, fornendo prestazioni anche del 35%.

L’accordo di collaborazione tra le due realtà fa parte del programma Space Factory 4.0 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato dall’Unione europea e relativo proprio alle celle solari di ultima generazione. Il contratto siglato, a supporto della filiera per la realizzazione di componenti e sotto-sistemi di satelliti, ha un valore di circa 13 milioni di euro. Ma a cosa porterà?

L’obiettivo

L’obiettivo è incrementare la capacità produttiva di queste tecnologie superando così gli standard raggiunti dalle celle spaziali a tripla giunzione, dall’efficienza all’in circa del 30%.

Adesso, si vogliono realizzare dei prototipi nuovi a quattro giunzioni, nonché più sottili, dallo spessore di un capello, e dalla maggiore potenza energetica.

Convertire più energia solare

Dispositivi del genere potrebbero dunque convertire più energia solare del solito, ed essere fondamentali anche per l’alimentazione delle sonde spaziali, delle stazioni e di altre apparecchiature che orbitano intorno alla Terra.

Poi, applicandoli anche alle nuove tute per gli astronauti, si potrebbero rendere le missioni extraveicolari più semplici e sicure, pensando anche di poterle utilizzare anche su Marte.

Quali saranno i prossimi passi in avanti compiuti nel settore?

Quali saranno i prossimi passi in avanti compiuti nel settore? A che livelli potrebbero arrivare le celle solari spaziali con lo sviluppo della tecnologia?

Parliamo di strumenti necessari per l’autonomia energetica delle missioni spaziali, che consentono ai veicoli e alle apparecchiature di funzionare indipendentemente dalle fonti esterne.

L’efficienza e l’affidabilità di tali risorse sono dunque vitali per il successo soprattutto delle esplorazioni a lungo termine.

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