Nello Stato americano del Vermont è in corso un nuovo esperimento agrovoltaico che ha come oggetto la produzione di zafferano mediante l’utilizzo di pannelli solari. Se tutto andrà secondo i piani, il progetto potrebbe anche contribuire a salvare piccole aziende agricole.
Il progetto
Il progetto prevede l’utilizzo di pannelli solari bifacciali che possono essere distanziati tra loro rispetto a quelli convenzionali, offrendo più spazio alle macchine agricole in modo da operare senza troppi ostacoli.
L’utilizzo dell’energia solare nasce dall’idea di rendere più green la coltivazione di zafferano, barbabietole, carote e altri ortaggi. A occuparsi dell’iniziativa, la società statunitense iSun e l’azienda solare bifacciale tedesca Next2Sun, dopo diversi studi condotti in questi ultimi anni.
La scelta del Vermont non è casuale, e nasce da un’idea dei ricercatori dell’Università dello Stato americano che hanno proposto la coltivazione dello zafferano come un modo per aiutare chi si occupa di colture speciali, con l’obiettivo di preservare la sicurezza e la continuità della loro attività, e proteggere i terreni anche per le generazioni future.
Lo zafferano
Lo zafferano è la spezia più costosa che esista al mondo, al prezzo di circa 5.000 dollari al chilo. Ad oggi, circa il 90% della sua fornitura globale proviene dall’Iran, ma tanti altri Paesi si stanno interessando per trovare dei metodi sostenibili per poterlo coltivare.
In Italia per esempio, sono già avviate attività del genere, come quella dell’azienda agricola La Valletta di Colfiorito, in Umbria.
Qui si trova il primo di cinque siti dimostrativi che rientrano nell’iniziativa nazionale ‘Agrivoltaico Open Labs’ di Enel Green Power, che testa l’equilibrio tra produzione di energia solare, agricoltura e salvaguardia della biodiversità.
Mediante l’uso di diversi moduli fotovoltaici bifacciali, l’azienda italiana si dedica così alla coltivazione anche di lenticchie, oltre che di zafferano, ottenendo anche un risparmio idrico del 20% grazie all’ombreggiamento del suolo.
Colture speciali
Ritornando al Vermont invece, i ricercatori universitari si sono resi conto che il 90% delle aziende agricole statunitensi sono classificate come ‘piccole operazioni familiari’, ed è per questo che hanno deciso di interessarsi a colture speciali per renderle più redditizie e costanti. Questo, anche dopo aver osservato che negli ultimi anni in America si sono persi circa 40 acri di terreno agricolo ogni 60 minuti.
Si è visto poi, con ulteriori studi, che lo zafferano è una coltura praticabile in associazione con gli impianti solari fissi inclinati, ed è allora che si è pensato di lavorare a questo progetto che mira sia a far un buon uso del terreno all’interno di un impianto, sia a generare energia rinnovabile per ridurre gli effetti negativi sull’ambiente.
Parliamo anche di una spezia importante non solo utilizzata nell’ambito culinario, ma anche nella medicina popolare, con diversi benefici offerti soprattutto per il sistema nervoso dell’uomo. L’iniziativa americana di iSun e Next2Sun è ancora agli esordi, ma la speranza è che possa dare i frutti necessari per salvare anche piccole aziende a rischio chiusura.