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Più petrolio e gas dall’Alaska: le scelte dell’Amministrazione Trump

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L’Amministrazione Trump, per mezzo del Segretario degli Interni Doug Burgum, ha deliberato nuove aree di esplorazione di gas e petrolio per l’Alaska, negli USA. In linea con le direttrici dell’American Energy Dominance, il fossile ha nuovamente ottenuto un ruolo di rilievo.

L’importanza dell’Alaska

Che negli USA il fossile sia tornato al centro della politica energetica, in linea con l’American Energy Dominance l’hanno dimostrato gli ultimi provvedimenti sul gas e petrolio dell’Alaska. Nel dettaglio, il Segretario degli Interni Doug Burgum ha pianificato delle nuove aree all’interno delle quali promuovere nuove esplorazioni. Il ruolo operativo sarà quello del Bureau of Land Management (BLM).

Si andranno così ad attuare l’Ordine Esecutivo 14153 e l’Ordine del Segretario 3422, entrambi intitolati, in maniera evocativa, “Liberare lo straordinario potenziale di risorse dell’Alaska”. Il sottosuolo dello Stato del Nord-Ovest è in effetti uno straordinario deposito di petrolio e gas, principali prodotti di esportazione di Anchorage.

All’inizio di quest’anno, Donald Trump ha ribadito come quanto le abbondanti risorse naturali dell’Alaska debbano portare benefici e benessere. Non soltanto per i cittadini della regione, ma anche in una prospettiva di ‘Sistema Paese’. Il tutto, nell’ottica di garantire “la sicurezza economica e nazionale per molte generazioni a venire“.

Le regole del piano

L’iniziativa servirà per creare nuove opportunità di esplorazione e sviluppo nella Riserva nazionale di petrolio in Alaska e nella pianura costiera dell’Arctic National Wildlife Refuge. Il BLM, da parte sua, agirà per revocare alcuni divieti che tutelavano dei terreni ‘pubblici’ dall’utilizzo industriale, su prospettive plurali.

L’obiettivo è quello di riaprire fino all’82% della National Petroleum Reserve in Alaska, ampliandone le opportunità di sviluppo energetico per circa 23 mln di acri (un acro equivale a 4046,86 metri quadrati). Questo progetto soddisferebbe l’intento quanto il Congresso ha approvato nella Tax Cuts and Jobs Act del 2017, portando avanti proprio l’American Energy Dominance.

Contestualmente, con la revoca dei prelievi lungo il corridoio dell’oleodotto Trans-Alaska e la Dalton Highway – a Nord del fiume Yukon – queste aree passeranno sotto l’egida dello Stato dell’Alaska. La rimodulazione delle competenze servirebbe in questo caso per sbloccare due altre proposte. Quella di Ambler Road, connessione per l’omonimo distretto minerario e per l‘Alaska Liquified Natural Gas Pipeline.

Nonostante il delicato equilibrio con l’ambiente circostante, dunque, è evidente come nei prossimi anni tante diverse infrastrutture energetiche troveranno finanziamenti e legittimazione ‘politica’.

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