Le esplorazioni positive del 2023 al largo del Suriname, hanno trovato un seguito nel piano da 10,5 mld $ della TotalEnergies, in collaborazione con APA, finalizzato all’inserimento nel mercato del petrolio sudamericano.
La decisione
È arrivata la decisione positiva sul sostegno al progetto Gran Morgu della TotalEnergies – in sinergia con l’APA – con 10,5 mld di Dollari per l’estrazione di petrolio e gas al largo del Suriname, nel Blocco 58. Un quadrante, quest’ultimo, dimostratosi negli ultimi cinque anni particolarmente promettente.
Il piano svilupperà le scoperte di Sapakara e Krabdagu – giacimenti a 150 km dalle costa del Paese sudamericano – dando continuità alle esplorazioni del 2023 e alle annesse valutazioni positive. Le riserve recuperabili stimate supererebbero i 750 mln di barili. Secondo la Reuters, le produzioni dovrebbero partire entro la metà del 2028.
Perno dell’impianto, sarà una piattaforma galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (FPSO) – costruita in Asia – da 220.000 barili di petrolio al giorno (bpd). Per altro, la sua progettazione è avvenuta in relazione alla possibile infrastrutturazione di futuri collegamenti sottomarini (tie-back), rafforzandone le potenzialità.
Benefici e competenze
Dal punto di vista ‘finanziario’, la ripartizione del Blocco 58 è condivisa tra l’operatore multinazionale transalpino (50%) e l’APA (50%). Nel nuovo progetto estrattivo offshore, comunque, avrà pieno coinvolgimento la Staatsolie, società statale petrolifera e aurifera del Suriname.
La Staatsolie ha infatti annunciato l’intenzione di esercitare l’opzione di partecipazione, con una quota massima del 20%. I termini di questa operazione dovrebbero essere finalizzati entro giugno 2025.
Il Governo di Paramaribo (la capitale del Suriname) e i suoi circa 540.000 abitanti avrebbero dunque benefici considerevoli. In primo luogo, per la previsione che vorrebbe 6.000 nuovi posti di lavoro (2.000 diretti e 4.000 tra indiretti e indotto). Inoltre, dopo l’avvio della produzione di greggio nel 2028, la maggior parte del reddito netto confluirà nelle casse del Suriname.
A seconda del prezzo del petrolio – tra royalties, profitti e imposte – l’intero progetto dovrebbe in effetti generare una ricchezza nazionale compresa tra i 16 e 26 mld di Dollari. Oltre ai contributi diretti all’erario, ci saranno anche le entrate indirette dall’indotto.
Contemporanemanete, la Staatsolie e la TotalEnergies collaboreranno attivamente per valorizzare i beni e i servizi locali. Del resto, nei prossimi anni il Suriname dovrà affrontare la rimodulazione della propria postura geo-economica, inserendosi sempre di più nei mercati internazionali dell’energia.