Secondo i dati della US Energy Information Administration, gli Stati Uniti sono sul podio più alto con il 14,7% della produzione globale di greggio, seguiti dall’Arabia Saudita con il 13,2%, e dalla Russia, con il 12,8%. L’Opec+ ha annunciato il taglio di 2,2 milioni di barili di petrolio entro la metà dell’anno in corso.
Chi produce più petrolio greggio al mondo?
Negli ultimi dieci anni gli Stati Uniti hanno registrato un notevole incremento della produzione interna di petrolio greggio (crude oil). Più o meno cinque anni fa l’ascesa è terminata con la conquista del primo posto della classifica mondiale dei produttori, scalzando Russia e Arabia Saudita.
Oggi, secondo i dati della US Energy Information Administration, gli Stati Uniti sono infatti sul podio più alto con il 14,7% della produzione globale, seguiti dall’Arabia Saudita con il 13,2%, e dalla Russia, con il 12,8%.
Di seguito il ranking ufficiale dei maggiori produttori di greggio per barili giornalieri durante l’anno 2022:
- USA, 11,9 milioni di barili di petrolio greggio al giorno (14,7% del totale mondiale)
- Arabia Saudita, 10,6 milioni (13,2%)
- Russia, 10,3 milioni (12,8%)
- Canada, 4,5 milioni (5,6%)
- Iraq, 4,5 milioni (5,5%)
- Cina, 4,5 milioni (5,1%)
- Emirati Arabi Uniti, 3,5 milioni (4,3%)
- Iran, 3,3 milioni (4,1%)
- Brasile, 3 milioni (3,7%)
- Kuwait, 2,8 milioni (3,5%)
L’Opec+ annuncia il taglio di 2,2 milioni di barili
L’ascesa americana che, come detto, si è concretizzata negli ultimi anni, deve molto, se non quasi tutto, all’utilizzo diffuso della tecnica della fratturazione idraulica, o “fracking”, ampiamente utilizzata nelle formazioni di scisto, che vanno dal Texas al Nord Dakota (e fortemente criticata da ambientalisti e comunità scientifica per l’impatto pesantissimo sull’ambiente e la salute umana).
Sul mercato mondiali, da stamattina il prezzo del petrolio ha preso a salire di mezzo punto percentuale, conseguenza dell’annuncio da parte dei Paesi Opec+, in particolare dell’Arabia Saudita, di ridurre la produzione giornaliera di barili di greggio almeno fino a giugno 2024.
L’obiettivo fissato dai Paesi produttori è evitare un surplus di offerta e quindi un abbassamento del prezzo, che danneggerebbe Riyad e Mosca.
Complessivamente, si è parlato di fare a meno di quasi 2,2 milioni di barili al giorno. La Russia, si legge su SkyTG24, dovrebbe tagliare la produzione di 350 mila barili al giorno per aprile, 400 mila per maggio e 471 mila per giugno.