Il perno che l’Arabia Saudita rappresenta sul mercato del petrolio potrebbe portare i prezzi del greggio, sul mercato asiatico, ai minimi nell’arco dei tre mesi.
Il valore dell’Asia sul mercato
L’Arabia Saudita, il principale esportatore di petrolio, potrebbe abbassare i prezzi del greggio per gli acquirenti asiatici in maggio, portandoli al minimo nell’arco di tre mesi. Secondo la Reuters, si darebbe così un seguito al forte calo dei prezzi di riferimento di questo mese.
La stessa agenzia di stampa ha spiegato come il prezzo ufficiale di vendita (OSP) di maggio per il greggio Arab Light (dall’alto contenuto di zolfo) potrebbe diminuire di 1,80-2 dollari al barile. Il confronto è stato fatto rispetto ad aprile. Il calo sarebbe allora il più netto degli ultimi mesi (da febbraio).
L’Arabia Saudita è un Paese fondatore e membro dell’OPEC (e dell’OPEC+ dove si trova anche la Russia). Nell’ambito del cartello, in qualità di produttore ha tagliato i prezzi di aprile di 40 centesimi. Questo, dopo averli aumentati consecutivamente per due mesi. Nel frattempo, l’OPEC+ ha deciso di procedere con il previsto aumento della produzione di aprile di 138.000 barili al giorno. Il suo primo dal 2022.
Lo scenario di riferimento
L’OPEC+ – che immette nel sistema oltre il 40% del petrolio mondiale – dovrebbe dare seguito al suo piano di aumentare la produzione di petrolio per il secondo mese consecutivo a maggio. A fronte di tali aumenti produttivi, è ragionevole sostenere un calo dei prezzi. Di questo, però, risentirebbero soprattutto quelle economie rentiere. Ossia, quei sistemi imperniati sulle esportazioni di materie prime.
Tanto che, dalle ultime previsioni degli analisti, in linea con suddetta tendenza si è registrato un calo anche sugli indici (medi) di Dubai e Oman. Tra l’altro, complici gli attuali squilibri del sistema internazionale – considerando anche i Paesi sanzionati – i grandi acquirenti energivori globali (Cina, India) hanno dovuto trovare altri mercati.
Da parte sua, l’operatività dell’Aramco, la compagnia nazionale saudita degli idrocarburi, continuerà a fissare i prezzi del greggio in base alle raccomandazioni dei clienti. Il tutto – per esempio con riferimento alla recente fase – dopo aver calcolato la variazione del valore del petrolio nell’ultimo mese, in base ai rendimenti e ai prezzi dei prodotti.