Nel prossimo biennio, il mix energetico della Cina potrebbe presentare delle sorprese, in relazione all’elettrificazione massiva dei mezzi di trasporto.
Petrolio, nel 2025 il picco massimo
Per la Cina, il 2025 potrebbe rappresentare l’anno del picco massimo della domanda di prodotti petroliferi. Almeno secondo Russell Hardy (Amministratore delegato di Vitol Group), che in questi termini ha parlato nel corso di un’intervista rilasciata a BNN Bloomberg.
Tra le cause fondamentali di questo fenomeno, ci sarebbe l’elettrificazione dei trasporti ‘leggeri’. Al contempo, salirebbe il consumo di Gas Naturale Liquido (GNL), indirizzato sul rifornimento dei mezzi pesanti. Questa conversione, a sua volta, si rifletterebbe sul calo degli acquisti di petrolio.
Le modalità con cui la Cina sta affrontando la decarbonizzazione, in effetti, sono state oggetto di speculazione, non soltanto politica ma anche nelle diverse analisi.
La centralità dei singoli settori
Rispetto alla riflessione di Hardy, in realtà – senza necessariamente considerare la crisi immobiliare in atto – la questione potrebbe ancora presentare altre sfaccettature.
A giocare un ruolo cardine permangono infatti le aspettative circa la velocità, l’efficienza e i risultati della transizione in atto.
Su tali presupposti, per esempio, l’unità di ricerca della China National Petroleum Corporation (CNPC) ha anticipato di un anno il suddetto picco. O ancora, più genericamente, la China Petroleum & Chemical Corporation (SINOPEC) lo ha descritto come in arrivo prima del 2027.
Le prossime sfide
Pur con i dubbi e le incertezze, nei prossimi due lustri gli assetti geo-energetici della Cina andranno modificandosi. Del resto, al cospetto di sfide simili e della rimodulazione di un mercato così grande, programmare gli investimenti e le politiche, contribuirà alla postura futura del Paese asiatico.
