La multinazionale francese TotalEnergies, già presente al largo delle coste della Guyana, starebbe pianificando un’espansione delle attività estrattive anche in Suriname, alla luce delle ultime risorse di petrolio scoperte nell’Oceano Atlantico.
Un mercato dai grandi margini
La multinazionale francese TotalEnergies starebbe pianificando l’espansione delle proprie attività estrattive in Sudamerica, con riferimento al settore del petrolio. Già da tempo presente in Guyana, l’azienda avrebbe dimostrato interesse per le più recenti scoperte in materia, nell’Oceano Atlantico, al largo del Suriname.
Secondo Bloomberg, in effetti, la TotalEnergies starebbe definendo un capillare piano logistico. Un piano, imperniato su una flotta di piattaforme per acque profonde, varie navi di supporto e alcune squadre di perforazione. Contestualmente, la compagnia starebbe già negoziando due contratti di locazione per le future trivellazioni nell’area.
Il tutto, citando di nuovo Bloomberg, sebbene non sia stato ancora formalmente approvato il pacchetto di investimenti – da 9 mld di $ – volto ad approfondire le ricerche nel Paese con capitale Paramaribo.
Un nuovo quadrante del petrolio
Nonostante l’Agenzia Internazionale dell’Energia abbia – lo scorso agosto – stimato un calo della domanda di petrolio per il 2025, l’impegno in Suriname ha seguito una sua logica. In effetti, le future attività estrattive dovrebbero ricalcare quelle della ExxonMobil nella stessa Guyana. Del resto, il bacino è condiviso tra i due Paesi e le prime risultanze sono state ottimali.
In secondo luogo, la TotalEnergies valorizzerebbe la collaborazione con APA Corporation. Un vero ‘gigante’ dell’offshore, presente in loco all’interno di due siti, il Blocco 53 e il 58. La decisione congiunta sull’utilizzo e sull’allocazione degli investimenti dovrebbe arrivare il mese prossimo.
A quel punto, si procederebbe con la definizione degli accordi economici e delle quote con l’agenzia nazionale Staatsolie. Di fatto, sarebbe il passaggio conclusivo prima di dare il via ai processi estrattivi. Gli scenari più ottimistici vedrebbero raggiunta la massima operatività entro il 2028.