Secondo l’ultimo rapporto IEA, un’azione congiunta, a livello internazionale, dell’industria fossile del petrolio e del gas, potrebbe eliminare fino al 60% delle emissioni di CO2 nei prossimi dieci anni. Un’operazione dal costo complessivo di circa 600 miliardi di dollari (solo una frazione dei profitti registrati dalle Big Oil nell’ultimo anno), che potrebbe segnare la svolta nella lotta al cambiamento climatico.
Il 15% delle emissioni di gas serra proviene dall’estrazione dei combustibili fossili
Le operazioni connesse all’estrazione del petrolio e del gas rappresentano oggi quasi il 15% delle emissioni di gas serra mondiali. Sebbene l’industria dei combustibili fossili abbia tutti i mezzi per ridurle in modo rapido ed economico, ha adottato un approccio blando, che non vede viaggiare in sincronia profitti record ed investimenti green.
I prossimi passi dell’industria petrolifera
L’ultimo rapporto IEA, indica le tappe che l’industria petrolifera e del gas deve necessariamente percorrere se intende davvero ridurre significativamente la propria impronta deleteria, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici internazionali.
5,1 miliardi di tonnellate di CO2
Dall’ Emissions from Oil and Gas Operations in Net Zero Transitions, parte del World Energy Outlook 2023, si evince che la produzione, il trasporto e la lavorazione di petrolio e gas hanno emesso l’equivalente di 5,1 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2022. Nello scenario illustrato nel Rapporto dell’IEA, un impegno condiviso da parte delle Big Oil per limitare l’impatto delle proprie attività sull’ambiente, consentirebbe di ottenere una riduzione delle emissioni del 60% entro la fine del decennio.
Cinque azioni chiave
Il rapporto identifica cinque azioni fondamentali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e decurtare l’immissione di anidride carbonica nell’aria:
- ridurre le emissioni di metano;
- eliminare tutti i flaring;
- elettrificare gli impianti con elettricità generata da fonti rinnovabili;
- adottare sistemi per la cattura, il riutilizzo e lo stoccaggio del carbonio;
- convertire le raffinerie in impianti per la produzione di idrogeno a basse emissioni
Si tratta di azioni per un valore complessivo stimato, dall’Agenzia Internazionale, intorno ai 600 miliardi di dollari. Solo una minima parte dei guadagni esorbitanti registrati nell’ultimo anno dalle grandi Compagnie del petrolio e del gas.
Eliminare il metano
Nel Rapporto si evidenzia, in particolare, come un taglio netto delle emissioni di metano possa limitare il riscaldamento globale a breve termine più di qualsiasi altra misura. Si stima, infatti, che le operazioni petrolifere upstream abbiano prodotto 45 Mt di emissioni di metano nel 2022 (una tonnellata di metano è considerata equivalente a 30 tonnellate di CO2, in base al potenziale di riscaldamento globale in un arco temporale di 100 anni), mentre quelle del gas naturale circa 25 Mt. In aggiunta, il trasporto di gas naturale ha contribuito ad inquinare con poco più di 10 Mt.