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Si continua a lavorare sull’alleanza per i piccoli reattori nucleari 

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Dall’inizio del 2022, l’industria nucleare europea, la comunità di ricerca e le autorità di regolamentazione della sicurezza stanno collaborando per lo sviluppo dei piccoli reattori modulari. A che punto siamo?

‘Il partenariato europeo’

L’alleanza industriale sul nucleare potrebbe trasformare il concetto di ‘partenariato europeo’, come suggerito dalla commissaria Ue per l’Energia Kadri Simson.

Il 2022, in questo settore, rappresenta infatti una data da ricordare, considerando che proprio l’anno scorso la Francia, seguita da altri 14 Stati membri tra i quali l’Italia, ha iniziato a invertire la tendenza e a scommettere sempre di più sull’energia dell’atomo, stimolata dall’obiettivo dell’Europa di raggiungere la neutralità climatica al 2050.

Alleanza industriale per gli SMR

Due anni fa poi, la Commissione aveva già istituito un pre-partenariato che riuniva produttori, ricercatori, organismi di regolamentazione e possibili clienti del settore, allo scopo di dar vita a una collaborazione comune. 

Ma è solo adesso, con l’incontro a Bratislava, che gli sforzi di Parigi sembrano poter dare i loro frutti, lanciando ufficialmente un’alleanza industriale per gli SMR.

L’appoggio della commissaria Simson

Con l’appoggio della commissaria Simson, infatti, lo stesso Esecutivo sembra aver cambiato la propria retorica sul tema, dopo aver affrontato un intero anno in piena crisi energetica.

 A suo avviso, il nucleare è ormai considerato un modo per garantire degli approvvigionamenti a dei prezzi stabili, e sono in particolare tre le nuove ambizioni da perseguire: la sicurezza dalle radiazioni, il contributo dei reattori di piccole dimensioni, e un approccio coordinato tra gli Stati membri sulle nuove iniziative da mettere in campo.

Sui progetti avviati, o che devono ancora partire, Simson evidenzia la loro importanza nello sfruttare l’energia atomica solo con i più elevati standard di salvaguardia, per garantire una gestione responsabile dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito.

Interesse crescente, ma restano dei dubbi

Nonostante l’evento in Slovacchia abbia riscosso un interesse crescente su tecnologie innovative come gli SMR, restano dei dubbi, degli interrogativi riguardo al sostegno della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sulla questione.

Lei stessa infatti, in passato aveva espresso scetticismo nei riguardi del nucleare in generale, non considerandolo come una fonte strategica per la decarbonizzazione globale. Che risvolti ci saranno?

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