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Pichetto Fratin: “Ddl delega sul nucleare pronto”. Presentato a Roma il Rapporto dell’AIE: “Nel mondo più di 70GW di nuova capacità nucleare”

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Presentato a Roma, alla sede di Confindustria, il nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), dal titolo “The Path to a New Era for Nuclear Energy”. Gli interventi di Fatih Birol, Direttore Agenzia Internazionale per l’energia e Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Il Rapporto AIE sull’energia nucleare

Oggi è chiaro che il forte ritorno dell’energia nucleare previsto dall’Aie diversi anni fa è oramai ben avviato, con il nucleare destinato a generare un livello record di elettricità nel 2025”.

È quanto dichiarato a Roma, presso la sede di Confindustria, da Fatih Birol, Direttore Agenzia Internazionale per l’energia (Aie), in occasione della presentazione del nuovo Rapporto “The Path to a New Era for Nuclear Energy”.

Pichetto Fratin: “Ddl sul nucleare pronto”

All’evento ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha dichiarato nel suo intervento: “Il mio dovere, del governo intero e del Parlamento, è mettere questo paese nelle condizioni tra due, tre, quattro anni di scegliere. Il disegno di legge delega è a Palazzo Chigi, sono state fatte alcune piccole modifiche e quando faremo un Consiglio dei ministri che va anche oltre la contingenza attuale potremo inserirlo. Mi auguro che il Parlamento riesca, senza comprimere il dibattito nel modo più assoluto, ad approvare la delega entro l’autunno“.

Sempre Pichetto, a margine dell’evento, ha annunciato che “Il disegno di legge delega sul nucleare è pronto andrà in un prossimo Cdm nel frattempo stiamo lavorando con l’Economia sul decreto bollette. Può anche darsi che arrivino insieme“.

Sul caro bollette, il governo si appresta a varare una nuova misura, secondo quanto annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante un Question time al Senato: “Nelle prossime settimane ci sarà un provvedimento in materia“, aggiungendo che sul caro energia “c’è l’attenzione massima del governo” e che l’andamento dei prezzi e l’impatto sulle bollette “non dipendono dal governo ma da fattori esterni“. Insomma, da Palazzo Chigi nessuna soluzione a portata di mano.

Birol: “Governi e industria devono superare diversi ostacoli”

Sempre Birol ha poi affermato che “più di 70 GW di nuova capacità nucleare sono in costruzione a livello globale, uno dei livelli più alti degli ultimi 30 anni, e più di 40 paesi in tutto il mondo hanno piani per espandere il ruolo del nucleare nei loro sistemi energetici”.

Riguardo agli Small modular reactor o Smr, Birol ha precisato che questi possono offrire “un potenziale di crescita notevole”, ma che “i governi e l’industria devono ancora superare alcuni ostacoli significativi sulla strada verso una nuova era per l’energia nucleare, a partire dalla consegna di nuovi progetti nei tempi e nei budget previsti, ma anche in termini di finanziamento e di catene di approvvigionamento”.

Per l’energia nucleare servono investimenti massicci. In uno scenario di rapida crescita per il nucleare, gli investimenti annuali dovrebbero raddoppiare a 120 miliardi di dollari già entro il 2030. Per sfruttare le opportunità offerte dall’energia nucleare, “i governi devono essere pronti a fornire una visione strategica insieme a quadri normativi stabili che potranno così spingere il settore privato ad investire“.

Un evento quello dell’Aie a Confindustria di pieno supporto e sostegno all’industria nucleare civile, in particolare per la produzione di energia elettrica. Un assist anche per il ritorno del nucleare in Italia.

E se il futuro energetico dell’Italia fosse invece legato alle rinnovabili?

Su questo punto, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, è stato piuttosto chiaro in una recente dichiarazione: ok alla fusione nucleare, ma per far fronte all’aumento della domanda di energia elettrica bisogna puntare sulle rinnovabili.

A parte gli irrisolti problemi di sicurezza, il nucleare in Occidente e’ stato fermato dai costi altissimi molto superiori a quelli delle fonti rinnovabili. Come ha ricordato Fatih Birol, direttore IEA, nel 2023 l’85% della nuova potenza installata era rinnovabile e il 15% tutto il resto (metano, carbone, olio combustibile, nucleare). Sarebbe una vera tassa per famiglie ed imprese. Bene che si continui la ricerca anche sulla fusione ma il nostro futuro e’ legato ad innovazione, qualita’, efficienza e rinnovabili. E’ questa la strada dell’Italia“, ha precisato Realacci.

Torna a crescere il costo dell’energia

Un tema critico, divisivo e su cui molto di parla negli ultimi anni, in particolare dopo l’emergenza energetica del 2022, che ha visto un aumento sensibile del costo dell’energia per famiglie e imprese. Frutto non tanto della guerra in Ucraina, spesso messa in mezzo, quanto di attività speculative da parte dei trader europei e dell’acquisto più o meno obbligato di GNL dagli Stati Uniti a prezzi elevati.

Un problema non certo risolto, ancora, tanto che si torna a parlare con preoccupazione di un pericoloso trend al rialzo dei prezzi energetici proprio in queste settimane, nel cuore dell’inverno. Ennesimo evidente segnale di una speculazione continua.

Lo ha sottolineato anche Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia, cha ha margine dell’evento ha detto: “Gli aumenti di gas oggi sono ingiustificati, non sono legati all’economia reale, perche’ di gas ce n’e’ tanto nel mondo oggi, pero’ nella formazione del prezzo, soprattutto a livello europeo, incidono tutta una serie di fattori speculativi che vanno arginati, ecco perche’ anche la Commissione europea deve fare tesoro di questi errori del passato, impedire che ci siano speculazioni perche’ ne rischia la competitivita’ non solo dell’Italia ma di tutto il sistema europeo nei confronti degli altri continenti”.

Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia (OCEN), i dati di febbraio 2025 mostrano un peggioramento dell’impatto del caro energia sulle imprese italiane del terziario. A gennaio 2025, infatti, la bolletta elettrica per queste aziende è aumentata del 24% rispetto allo stesso mese del 2024 e del 56,5% rispetto al gennaio 2019, cioè prima della pandemia e della crisi energetica. Da notare che, a gennaio 2024, il divario rispetto al 2019 era meno della metà: solo un 26% in più.

Giornalista

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