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Nucleare, sei italiani su dieci dicono no alla fissione

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Emerge la voglia di energia rinnovabile e pulita nel nostro Paese, secondo il 21° Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy”. In particolare gli italiani vogliono più fonti rinnovabili e si dicono comunque preoccupati per gli effetti dei cambiamenti climatici. I dati.

Rinnovabili vs Nucleare, la ricerca in Italia

Non è cambiato molto da qualche decennio a questa parte, con gli italiani che continuano a dirsi assolutamente contrari al nucleare (da fissione) e favorevoli alle fonti energetiche rinnovabili.

È quanto confermato anche dal 21° Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy”, con focus su “Il cambiamento climatico e le transizioni energetica, ecologica e digitale” realizzato dalla Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi.

L’81% degli italiani intervistati si è detto favorevole all’energia solare, il 65% contrario al nucleare da fissione, mentre il 70% chiede al Governo un maggiore impegno per la generazione di energia pulita da tutte le fonti rinnovabili.

C’è da sottolineare quanto la disinformazione e la mancanza di preparazione incidano nel formarsi della consapevolezza su temi così complessi quanto centrali nella nostra vita.

Sette italiani su dieci dichiarano di non conoscere la differenza tra fissione e fusione nucleare e, una volta spiegata, si affermano contrari all’energia nucleare da fissione.

Il 35% lascia aperta la porta alla ricerca e allo sviluppo del nucleare da fusione per fornire un approvvigionamento energetico sostenibile.

Il solare

Riguardo al solare, è stabile il trend di chi ritiene questa fonte compatibile con l’ambiente (83%) e sicuro (77%), resta l’intervento considerato prioritario dagli italiani per l’efficienza energetica delle proprie case, seguito da rivestimenti esterni con isolanti (14%), doppi vetri (10%), sistemi di risparmio per l’acqua (7%).

Tuttavia, resta alta la percentuale (76%) di chi ritiene che passare al solare oggi sia dispendioso da sostenere e di chi lo ritiene ancora tecnicamente complesso (61%) e burocraticamente difficile (59%).

Eolico offshore

L’eolico offshore è valutato positivamente dal 90% degli intervistati, in aumento (+16%) chi ritiene però fondamentale il rispetto della fauna marina (30%), delle rotte degli uccelli migratori (20%) e il sostegno all’economia locale (24%).

Il 64% degli intervistati ritiene questo tipo di eolico, in ogni caso, asset strategico per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica dell’Italia.

Cambiamenti climatici e transizione energetica

L’87% degli italiani è preoccupato dagli effetti del cambiamento climatico e il 63% ritiene prioritario contenere l’aumento delle temperature entro i 2 gradi, anche se l’item testato sul campione registra una flessione di ben il 10% nelle ultime due rilevazioni. Nel contempo, si rileva inoltre una leggera crescita dello scetticismo intorno a questa necessità.

Il 64% ritiene che l’Italia raggiungerà l’obiettivo del 55% di energia da fonti rinnovabili ma, per circa la metà di essi, oltre il target fissato al 2030.

Il 68% schiaccerebbe sull’acceleratore per favorire la transizione #EcoDigital ma per il 43% a patto di aiutare imprese e famiglie ad adeguarsi a sistemi produttivi e stili di vita sostenibili.

Giornalista

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