Roma, 25/03/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Nucleare, rinnovabili e gas. Il cuore del dibattito dell’Assemblea A.R.T.E. 2025

11Nucleare Rinnovabili Gas
Home > News > Nucleare > Nucleare, rinnovabili e gas. Il cuore del dibattito dell’Assemblea A.R.T.E. 2025

Tra nucleare, rinnovabili e gas, il ‘Sistema Paese’ Italia e l’Unione Europea hanno affrontato un lustro di sfide, dibattiti e voglia continua di voltare pagina. Di questi temi, decisivi fino al livello delle abitudini quotidiane, si è parlato durante la terza edizione della Convention annuale dell’Associazione A.R.T.E. (Associazione Reseller e Trader Energia).

Confrontarsi in previsione futura

La terza edizione della Convention annuale dell’Associazione A.R.T.E. (Associazione Reseller e Trader Energia) è stata luogo di confronto e dibattito su rinnovabili, gas, nucleare. Tutte diverse sfaccettature del comparto energetico. Per l’Italia e per l’Europa, infatti, gli ultimi sei anni hanno rappresentato un continuo cambiamento.

Nei modelli di consumo, certo, come pure nel modo di ‘fare impresa’. Tra le varie direttrici da seguire, in quest’ottica il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la centralità e la necessità di un mercato unico europeo dell’energia.

La filiera dell’energia è in effetti l’ultima forma sopravvissuta di capitale di rischio. Cosicché la transizione energetica, gli impegni internazionali, le valutazioni sul valore delle ‘nuove’ fonti e sulla loro sostenibilità (si pensi, per l’Italia, al c. d. nucleare ‘pulito’) sono stati il metro di costruzione del dibattito.

Gli interventi

Dopo i saluti istituzionali, l’Assemblea si è aperta con gli interventi (in video registrazione, da remoto) del Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e di quello degli Esteri Tajani. Entrambi hanno sottolineato la complessità del presente dell’Italia. Il tutto, ovviamente, sempre tenendo conto delle prospettive internazionali.

L’ultimo lustro è in effetti, per il ‘Sistema Paese’ italiano stato sinonimo di sfide energetiche, con nuovi modelli di consumo e di energia, oltreché formule riviste a livello contrattuale. Il Governo attualmente in carica ha rilanciato così il nucleare, convintamente, sebbene sui numeri – come è emerso anche dal dibattito – manchi una visione univoca.

Ciò che conta è che la riflessione sul nucleare ‘sostenibile’, con annesso problema dello smaltimento delle scorie non hanno fatto altro che rendere ancora più districato il comparto dell’energia. Non ultimo, per il andare sempre più incontro alla domanda da parte dell’intelligenza artificiale e dei centri dati.

Contestualmente (oltre alle valutazioni ‘politiche’), sul dato tecnico si sono soffermati Stefano Besseghini e Paolo Arrigoni, rispettivamente Presidente di ARERA e del GSE. Sia Besseghini che Arrigoni hanno rilanciato il tema della ‘sicurezza energetica’, in relazione alla stabilità e alla resilienza delle filiere. Con questo, si è ribadita la loro posizione per cui rinnovabili e nucleare dovrebbero integrarsi.

Besseghini, inoltre, aveva rilanciato l’importanza, per gli utenti, di disporre di corrette e chiare informazioni, per compiere le loro scelte. Questa la sua analisi: “Tale categoria deve poter disporre di informazioni chiare e precise sulle varie offerte che sottoscrivono. In questo patto, però, i consumatori, con le loro associazioni e gli operatori devono agire in sinergia“.

I tavoli di lavoro

Ultimata la relazione di Diego Pellegrino, Portavoce di A.R.T.E. l’evento ha previsto tre tavoli di lavoro. Nel primo, RITORNO AL FUTURO, sono intervenuti gli Onorevoli Luca Squeri, Riccardo Zucconi ed Enrico Cappellitti, Giuseppe Zollino (Responsabile Energia di Azione) e Stefano Buono (A.D. di Newcleo).

Con Cappellitti ‘in minoranza’ si è parlato di nucleare e soprattutto di come l’Italia avrebbe sbagliato ad interrompere il Piano Energetico Nazionale in vigore negli anni ‘70. Le scorie, poi, potrebbero portare comunque un valore, come ha evidenziato la Francia.

Nel secondo tavolo, LA RICETTA RINNOVABILE si è riflettuto su come le fonti ‘verdi’ possano inserirsi nel mercato italiano. Questo, viste le loro difficoltà in quanto sono spesso intermittenti o possono creare degli squilibri (si pensi alle pale eoliche) rispetto al paesaggio.

Con l’Onorevole Francesco Borrelli hanno parlato, sempre in un’ottica dialettica, Paolo Taglioli (Direttore Generale Assoidroelettrica), Simone Togni (a capo di Anev). E ancora, Bruno Della Vedova (Presidente Unione Geotermica Italiana) e Sergio Giraldo, analista indipendente.

Insieme alle rinnovabili, una delle chiavi della transizione sarà nella capacità delle reti elettriche – a fronte della crescita della domanda – di supportare una simultaneità sempre marcata dei consumi. Elettrificazione ed efficientamento – insieme alla decentralizzazione delle unità di produzione – sono infatti i capisaldi del cambiamento in atto.

A conclusione della giornata, il tavolo numero tre, “TAVOLO “GAS, L’ULTIMA FIAMMA?, sul valore del gas naturale e di quello liquefatto (GNL) oggi. Con l’Onorevole Marco Simiani hanno dibattuto Marta Bucci (Presidente di Proxigas), Massimo Nicolazzi (massimo vertice di ISAB) e Andrea Paltrinieri (docente di Banking e Finance dell’Università Cattolica).

Il paradosso del gas

Il gas è una fonte ‘fossile’ ma anche di transizione nella fase intermedia del passaggio alle fonti ‘verdi’. Un fenomeno, quest’ultimo, dai connotati del ‘paradosso’. Al centro di nuovo dell’Europa, nella misura in cui tale tema è tornato in auge alla luce del ‘problema delle dipendenze’.

Al picco del consumo di gas – nel 2005 – l’Europa ha consumato 500 mld di metri cubi (m³) di gas, producendone (di questi) 373 mld e importando il resto. Nel 2024, si sono consumati 382 mld (-20%), pur essendosi prodotto l’80% in meno rispetto al sopraindicato periodo di picco massimo. Il tutto, considerando che la domanda globale ha raggiunto quota 4000 mld, trainata soprattutto dall’Asia.

Articoli correlati