La Repubblica Ceca sta pianificando la costruzione e la messa in funzione di 4 centrali nucleari tra il 2029 e il 2040. Chi vincerà la gara d’appalto tra le 3 aziende che si sono offerte per il progetto? EDF aveva perso credibilità, ma sembrerebbe adesso essere tornata in campo.
4 nuovi reattori
Con un recente investimento di 6 miliardi di euro, la Repubblica Ceca vuole costruire 4 nuovi reattori, al fine di accelerare la transizione energetica per i prossimi 25 anni scommettendo moltissimo nel potenziale del nucleare.
Per il governo di Praga infatti, si tratta del maggior investimento che sia mai stato fatto, nonostante un recente sondaggio Ipsos per Euronews indichi che solo il 34% dei cittadini del Pese consideri l’emergenza climatica una priorità.
Le ambizioni della Nazione
Le ambizioni della Nazione sono chiare: arrivare allo stop totale di gas e petrolio entro il 2050, definendo entro giugno 2024 i contratti per la costruzione delle nuove centrali. Su questo frangente, la gara d’appalto è stata da sempre un’agguerrita competizione tra la società francese EDF, la Korea Hydro & Nuclear Power (KHNP) e l’americana Westinghouse.
Nonostante le preoccupazioni su EDF protagonista di ritardi e blocchi sui propri progetti, che avevano portato la Cechia ad avere grandi dubbi sulle sue capacità, l’azienda adesso sembra essere tornata in pista, anche su invito e spinta di Macron.
La neutralità climatica
Le nuove unità dovrebbero entrare in servizio tra il 2029 e il 2040, o perlomeno questi sono i piani, ma si riuscirà davvero in questo modo a dire addio ai combustibili fossili entro il 2050? Di certo sarebbe un passo importante, ma da solo non in grado di arrivare a una neutralità climatica.
La transizione infatti richiede l’utilizzo di rinnovabili quali solare, eolico o idroelettrico, fondamentali contro le emissioni di gas serra. È proprio questa diversificazione a rappresentare l’elemento cruciale per ridurre l’impatto ambientale complessivo del settore energetico.
Il nucleare
Il nucleare dunque, anche se ancora oggetto di paradossi e dibattiti, potrebbe anche essere un vettore significativo per la decarbonizzazione mondiale, ma andrebbe accompagnato da altrettante azioni da mettere in campo che riguardano l’efficientamento degli edifici, l’abbandono dei carburanti inquinanti nei trasporti, la riduzione del consumo energetico e del suolo.
Anche promuovere l’agrivoltaico e proteggere e ripristinare gli ecosistemi come le foreste può infatti contribuire al raggiungimento del Net Zero. Vedremo dunque cosa succederà e se si realizzeranno le previsioni del governo di Praga.