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Microreattori nucleari per l’esplorazione spaziale, nasce la NANO Nuclear Space

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Una tecnologia avanzata che consentirà di alimentare navicelle per futuri viaggi spaziali, ma nell’immediato potrebbero rendere più semplici da un punto di vista energetico le attività commerciali ‘cis-lunari’. Una sfida internazionale che già vede in campo Gran Bretagna, Cina e Russia.

L’energia nucleare per viaggiare nello spazio, i progetti della NANO Nuclear Space

Lanciarsi nello spazio comporta diverse difficoltà, ad oggi quasi tutte insormontabili per l’uomo, tra cui l’energia necessaria a muoversi, sia a livello di esplorazioni scientifiche, sia di imprese commerciali. A tal fine, l’americana NANO Nuclear Energy ha annunciato la nascita della nuova filiale dedicata ai viaggi spaziali, la NANO Nuclear Space.

Oggetto della ricerca sono dei microreattori nucleari in via di sviluppo, che consentiranno di usare propulsione nucleare per l’espansione delle attività umane nell’orbita terrestre bassa.

Due i progetti a cui l’unità sta lavorando: l’ottimizzazione del reattore a batterie a nucleo solido “Zeus” e il reattore refrigerante a bassa pressione “Odin”.

Le due tecnologie consentiranno di sfruttare i microreattori per favorire e accelerare lo sviluppo di sistemi di alimentazione per progetti extraterrestri a lungo raggio e ambienti di sostentamento umano.

Attività cis-lunari

Le prime applicazioni saranno di tipo “cis-lunare”, cioè relative alla regione spaziale che si estende tra la Luna e il pianeta terra, fulcro dell’attività spaziale commerciale

Come spiegato in una nota diffusa da NANO Nuclear Energy, nuove soluzioni tecnologiche, come l’ALIP (Annular Linear Induction Pump), sviluppata da Carlos O. Maidana, saranno sfruttate per ottimizzare le capacità di raffreddamento e trasferimento di calore e per affrontare le sfide nella gestione dei fluidi termici ad alta efficienza, in applicazioni ad alte temperature, tra cui la generazione di energia e persino la propulsione.

Nucleare unica via sulla Luna

Ovviamente, bisognerà capire come trasportare il microreattore nell’orbita terrestre bassa e guardando più in avanti sulla Luna.

I progetti per la costruzione di basi lunari che prevedano o meno la presenza di esseri umani sono legati indissolubilmente alla possibilità di poter contare su una fonte energetica costante e teoricamente di lunga durata, come è il nucleare.

Le fonti rinnovabili qui possono solo essere d’ausilio, ma non risolutive.

Gli altri progetti di Gran Bretagna, Russia e Cina

Nel 2022, la UK Space Agency, l’agenzia spaziale britannica ha finanziato un progetto della Rolls Royce (cche già produce reattori nucleari per i sottomarini della Royal Navy) per lo sviluppo di microreattori nucleari dedicati all’alimentazione di basi lunari.

In teoria, il primo prototipo dovrebbe esser pronto nel 2029.

La sfida certamente è enorme e di portata mondiale, tanto che anche la Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, ha annunciato in collaborazione con la Cina la realizzazione di un progetto simile per alimentare la base lunare ‘International Lunar Research Station’ (Ilrs) attualmente in fase di sviluppo.

Giornalista

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