Il Governo tedesco ha mantenuto la decisione, alquanto contestata negli ultimi mesi, di chiudere definitivamente il capitolo del nucleare. Spegnendo gli ultimi 3 reattori il Paese ha voluto dare un segnale chiaro, che cozza però con la scelta di riaprire le centrali elettriche alimentate a carbone per sopperire alle carenze energetiche.
Chiusi gli ultimi 3 reattori nucleari
Mentre alcuni Paesi europei, in funzione della transizione energetica e del processo di decarbonizzazione, stanno intensificando gli investimenti in energia nucleare, la Germania ha chiuso definitivamente questo capitolo spegnendo gli ultimi reattori attivi.
Nucleare o carbone?
Con la chiusura degli ultimi tre reattori nucleari, Emsland, Isar2 e Neckarwestheim2, il Paese, però, non è ancora uscito indenne dal polverone innalzato dalla contestata decisione. Secondo le critiche dell’opposizione, mantenere aperti i 3 reattori, ritardando così l’uscita dal nucleare, avrebbe consentito di evitare la riapertura, se pur momentanea, delle centrali tedesche a carbone. In particolare, al governo viene rimproverata una certa incoerenza derivante dalla scelta di sopperire al vuoto lasciato dal nucleare e dal gas russo, con un combustibile fossile altamente inquinante. Ripartire con le centrali elettriche alimentate a carbone è indubbiamente una mossa opinabile, che aumenterà le emissioni di C02 nel Paese, allontanadolo dagli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che intende perseguire.
I reattori fornivano solo il 6% dell’energia
Secondo quanto riportato dalle autorità tedesche, lo scorso anno i tre impianti nucleari hanno fornito solo il 6% dell’energia della Germania, niente rispetto ai valori del 1997 che si aggiravano intorno al 30,8%.
“Prima o poi i reattori inizieranno a essere smantellati”, aveva già riferito il ministro dell’Economia Robert Habeck prima della prevista disattivazione, accantonando l’idea di un’estensione e assicurando di avere la situazione sotto controllo.
Energia da fonti rinnovabili
Nonostante l’arretramento avvenuto con la riapertura delle centrali a carbone, il Paese mantiene l’obiettivo dell’ 80% di approvvigionamento da fonti rinnovabili entro il 2030.
A tal fine, il cancelliere Olaf Scholz ha chiesto l’installazione di ” quattro a cinque turbine eoliche al giorno” nei prossimi anni: un compito arduo dato che l’anno scorso ne sono state installate solo 551.