Roma, 22/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

La Germania cambia rotta e investe sulla fusione nucleare 

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Dopo la chiusura delle sue ultime centrali, la Germania cambia rotta e si avvicina alla fusione nucleare.

La fusione nucleare è un’enorme opportunità

Nel comunicato veicolato dal governo tedesco, si evince l’interesse del Paese nel voler scommettere sulla fusione nucleare, considerandola un’enorme opportunità per risolvere tutti i problemi energetici nati, soprattutto, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

L’intenzione adesso è quella di mettere in campo massicci investimenti in tutte le tecnologie connesse al settore, per un totale di oltre 1 miliardo di euro da spendere nei prossimi 5 anni. 

L’obiettivo

L’obiettivo è creare un sistema industriale completo, finalizzato alla produzione di energia attraverso un metodo diverso, al quale la Germania non si era mai avvicinata prima d’ora. 

Per tutto il Paese si tratta dunque di una svolta significativa, dopo la chiusura degli ultimi tre reattori a fissione giustificata dal voler ricercare delle fonti più sostenibili.

Con le esigenze causate però dalla guerra, ci si è resi conto di quanto sia importante essere indipendenti e stoccare il più possibile elettricità

Non è possibile rinunciare all’energia atomica

Dall’invasione russa, sono emerse infatti nuove necessità per l’intera Ue, che ha concentrato i maggiori sforzi nella trasformazione del proprio sistema energetico-industriale e nella gestione della crisi dei prezzi e degli approvvigionamenti.

Prendendo in considerazione tutte queste vicessitudini, lo stesso governo federale si è reso conto che non è più possibile rinunciare all’energia atomica, nonostante il rimanerne lontano sia sempre stata una scelta dalle radici lontani, da quando, negli anni 70, nacque un movimento tedesco dopo l’incidente di Three Mile Island e il disastro di Chernobyl. 

Con questa mossa la Germania adesso vuole anche affermarsi come la potenza europea di punta nella competizione globale per il raggiungimento della fusione, soprattutto nella corsa contro gli Stati Uniti, ancora in testa alla classifica grazie a investimenti privati nel settore, ma anche contro la Cina.

Conseguenze per l’Italia?

Le scelte di Berlino hanno conseguenze anche per l’Italia,  che ha spesso battuto la concorrenza di altri Stati membri, Germania compresa, avviando anche nel 2016 la costruzione dell’impianto sperimentale DTT come principale polo di ricerca sul settore. 

Adesso però, il Belpaese dovrà anche fare i conti con l’avanzare del governo federale tedesco. Entrambe le Nazioni dovranno investire somme non indifferenti se vogliono davvero raggiungere determinati risultati.

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