Ultra Safe Nuclear Corporation (Usnc), società americana con sede a Seattle, dovrebbe portare in Italia i Micro Modular Reactors (Mmr), a patto che il governo e l’intero Paese permettano il ritorno all’energia dell’atomo. Una buona opportunità o una ‘scommessa’ pericolosa?
Gli Mmr
L’americana Ultra Safe Nuclear Corporation, specializzata in micro reattori nucleari con potenza termica fino a 50 MW, è sbarcata da poco in Italia, con l’obiettivo di portare nel Paese i cosiddetti Micro Modular Reactors, e utilizzarli per ottenere acciaio, cemento, vetro e carta.
Con la nuova sede italiana l’ambizione generale è quella di adoperare tecnologie di nuova generazione allo scopo di soddisfare esigenze su campi differenti, dalla fornitura di calore alle industrie energivore alla produzione di idrogeno e altre risorse preziose. Ma cosa sono nello specifico gli Mmr?
Eliminare il rischio di gravi incidenti
Si tratta di sistemi energetici, basati sulla fissione nucleare, che utilizzano reattori ceramici dalle capacità di auto-spegnimento, per eliminare il rischio di gravi incidenti come quelli avvenuti a Chernobyl e Fukushima.
Parliamo di dispositivi già testati in diverse parti del mondo, come Canada, Finlandia e Polonia, con il primo reattore di questo genere che dovrebbe entrare in funzione negli Stati Uniti nel 2028. Questo, a condizione che le autorità di regolamentazione rilascino le necessarie autorizzazioni per permetterne l’utilizzo.
Se così fosse, entro il 2030 si prevedono i primi sviluppi operativi dei Micro Modular Reactors, che dimostrano un interesse crescente, ma allo stesso tempo pericoloso, verso un modo diverso di sfruttare il nucleare, puntando a una maggiore sostenibilità. Ma sarà davvero così?
La scommessa in Italia
La scommessa in Italia della società statunitense si pone il fine di ampliare le proprie attività, già consolidate in America, anche al di fuori dei confini nazionali, con l’idea di fornire energia affidabile a un prezzo garantito alle industrie.
L’approdo dell’azienda nel Belpaese è stato poi anche favorito dalle azioni messe in campo del governo Meloni, che ha lanciato la piattaforma del MASE per il nucleare sostenibile. La Nazione infatti, sembra muoversi sulla scia della Francia per quel che concerne la crescita di un nuovo tipo di energia atomica in grado di assicurare elettricità pulita, efficiente e sicura.
Le paure e i dubbi
Nei mesi scorsi infatti, Ansaldo Nucleare e l’Associazione Italiana Nucleare (AIN) hanno siglato un accordo di collaborazione con la francese EDF e il Groupement des Industriels Français de l’Energie Nucléaire (GIFEN), allo scopo di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi e lavorare insieme a tecnologie innovative più green. Ma a dove porterà tutto questo?
Di certo, arrestare tutte le paure e i dubbi su tale vettore energetico, soprattutto quelle di alcuni Stati membri come la Spagna, sarà dura, e forse non accadrà mai.