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Il nuovo reattore nucleare svizzero: il torio al posto dell’uranio

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La startup svizzera Transmutex, con sede a Ginevra, sviluppa un reattore nucleare innovativo, con il torio al posto dell’uranio.

Un nuovo reattore

Quello sperimentato dalla startup svizzera Transmutex è un nuovo reattore dalle caratteristiche intrinseche particolari: si usa il torio al posto dell’uranio per produrre energia.

Differenze e potenziali vantaggi

I due elementi chimici hanno delle differenze significative; mentre il secondo è ampiamente utilizzato nei reattori classici e può essere impiegato per scopi militari, il primo è considerato un’alternativa con potenziali vantaggi, soprattutto in termini di gestione delle scorie e disponibilità della materia prima. 

Il torio, inoltre, è più sicuro in quanto meno adatto per la proliferazione nucleare, ovvero l’uso di armi o programmi pericolosi che vanno oltre i limiti stabiliti da accordi internazionali.

Parliamo dunque di una preoccupazione globale legata soprattutto all’uranio, essendo anche più semplice da convertire per ottenere armamenti.

Lo smaltimento delle scorie

Lo smaltimento delle scorie è un fenomeno importante, dannoso per l’uomo e l’ambiente se non gestito correttamente. 

Con il nuovo reattore svizzero, sarebbe possibile diminuire la quantità di detriti prodotti, risolvendo in parte un problema legato alle centrali convenzionali.

Secondo La Sonntagszeitung, il settimanale svizzero-tedesco che ha portato alla luce la novità della startup, sia Axpo, il più grande fornitore energetico della Confederazione, sia il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) del Paese, considerano molto interessante l’innovazione, ancora in fase di sviluppo.

La Svizzera e il nucleare

La Svizzera, in generale, sta cercando di diversificare la sua produzione energetica, puntando soprattutto su rinnovabili come l’idroelettrico, il fotovoltaico e l’eolico.

Riguardo il nucleare, nel 2011, in seguito al disastro avvenuto a Fukushima, il governo decise di abbandonare gradualmente questa fonte di energia con l’idea di chiudere gradualmente tutte le centrali del Paese, alla scadenza delle loro licenze.

Secondo un sondaggio condotto negli scorsi mesi dall’Istituto di Rircerca Sotomo, il 55% dei residenti considera l’energia  atomica necessaria per affrontare le sfide nate a seguito della guerra in Ucraina. 

Ad ogni modo, Transmutex cercherà di conquistare l’attenzione e l’appoggio del governo, e vedremo che livelli riuscirà a raggiungere.

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