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Il nodo dello stoccaggio delle scorie e la ripresa del nucleare. Il punto di Pichetto Fratin

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In relazione alla nuova costruzione del nucleare in Italia, il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha di nuovo fatto il punto sul tema dello stoccaggio delle scorie e sull’iter per un Deposito Nazionale.

Un deposito per le scorie

Prima della questione logistica in sé, il futuro del nucleare in Italia è legato al tema dello stoccaggio delle scorie e dunque alla creazione di un grande Deposito Nazionale. Non è soltanto un oggetto politico in senso lato, bensì un comparto dirimente per la vita di tutti i giorni, anche in senso simbolico.

Del resto, al netto degli investimenti e delle stime sul settore – che comunque darebbero i propri frutti non prima di venti o trenta anni – ci sarebbe da convincere i cittadini. Questi ultimi, in effetti, non sarebbero certamente contenti di ritrovarsi un sito dove vengono raccolti i materiali di risulta provenienti dall’industria nucleare.

Nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha avviato l’analisi preliminare (scoping), secondo la procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Indubbiamente, in relazione agli sviluppi di ‘questo nodo’ si giocherà una parte importante delle direttrici future del comparto.

Il punto del Ministro Pichetto Fratin

La giornata annuale dell’Associazione Italiana Nucleare (AIN) è stata per Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’occasione per fare il punto. Secondo quanto ha riportato l’Agenzia di stampa sull’energia e le infrastrutture (AGEEI), l’esponente del Governo ha offerto in merito una spiegazione di carattere generale, entrando successivamente nel dettaglio.

Queste le sue parole: “Se la politica, l’imprenditorialità, la ricerca si confrontano per lavorare in uno scenario di impegno comune, questo è indicativo. Significa infatti che il nostro Paese è maturo anche culturalmente per tornare a parlare di produzione di energia nucleare. Stiamo lavorando a una proposta in legge delega per definire un percorso normativo e un nuovo schema di governance del sistema”.

Poi, ha aggiunto: “La scelta di inserire anche il nucleare nel mix energetico da qui al 2050 è in funzione dell’ambiente. Ma lo è anche dell’economia, le tasche dei cittadini e delle imprese che pagano le energie molto più che altrove”.

Oltre la novità delle fonti

Poi, sul tema ‘scorie’, ha sottolineato: “Vorrei porre anche la questione del deposito unico nazionale. Ha in effetti ragione che dice che non si può pensare a un ritorno al nucleare. A meno che non si riesca riesca a trovare un posto per stoccare i rifiuti radioattivi.

E ancora: “Dobbiamo affrontare questo tema con responsabilità, nella consapevolezza che qualcosa si debba fare. Questo, a prescindere dalla produzione di energia da fonte nucleare. Il Parlamento e il Paese decideranno se installare i piccoli reattori. Gli italiani, però, continueranno a fare radiografie, radioterapie. Queste produrranno scorie o comunque rifiuti da stoccare da qualche parte in sicurezza”.

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