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Fusione nucleare, superato il limite di Greenwald: plasma più stabile del 20%

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I ricercatori dell’azienda statunitense di energia e difesa General Atomics, specializzati nella fusione nucleare, superano il limite teorico di Greenwald. L’obiettivo? Preservare la sicurezza dei reattori per assicurare energia pulita in modo più efficiente.

L’esperimento

L’esperimento di un gruppo di ricercatori dell’azienda statunitense di energia e difesa General Atomics porta a un risultato mai raggiunto prima d’ora: superato il limite teorico di Greenwald sulla fusione nucleare. Di cosa si tratta?

È una teoria che ha sempre messo in discussione la possibilità di raggiungere la cosiddetta ‘confinement improvement’(miglioramento del confinamento) nei reattori. Perché si parla di limite?

Perché tale presupposto suggerisce la quasi totale impossibilità che un impianto del genere riesca a produrre più energia rispetto a quella necessaria per mantenere il plasma.

Le ragioni

Quali le ragioni? Proprio per la fisica del gas e per il suo comportamento piuttosto instabile, che può anche comportare perdite energetiche e una riduzione dell’efficienza del processo di fusione. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di una teoria, e non di una legge fisica assoluta.

Per questo, molti ricercatori esperti nel campo si sono spesso interrogati su come superarla o contraddirla, sviluppando nuove tecnologie mai provate prima d’ora. Oltrepassare tale limite dunque, ha da sempre rappresentato una sfida significativa per lo sviluppo del settore.

Oggi a che punto siamo?

Oggi a che punto siamo? Sicuramente in un momento epico, considerando che il team della General Atomics ha raggiunto un importante risultato con l’ultimo esperimento condotto in un piccolo tokamak.

I ricercatori hanno infatti generato un plasma più stabile e più denso del 20% rispetto al normale, superando così la teoria di Greenwald e arrivando a una qualità di confinamento dell’energia migliore del 50%.

Sfide poste dalla fusione nucleare

Tale record, fornisce anche potenziali soluzioni alle sfide poste dalla fusione nucleare e ai problemi che i reattori devono affrontare nel mantenere il bordo del plasma di fusione abbastanza freddo, in modo da evitare ogni tipo di danno.

Non è la prima volta che si tenta di giungere a un risultato simile. I precedenti tentativi di superare il limite però, avevano sempre causato una forte diminuzione della qualità del processo, nonché delle perdite improvvise a livello energetico. Riuscirà l’esperimento ad apportare importanti contributi?

Ricordiamo che sul tema si sta investendo tanto a livello mondiale, convinti che con tale vettore si possa ottenere elettricità senza limiti evitando gas serra o residui radioattivi generati, per esempio, dalla classica fissione.

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