I ricercatori della University of Rochester, insieme ai colleghi della University of California, hanno scoperto un nuovo moto ondulatorio del plasma grazie al quale sarebbe possibile migliorare le prestazioni dei reattori e aumentarne la produzione energetica.
Migliorare le prestazioni finali dei reattori per la fusione
I ricercatori della University of Rochester, insieme ai colleghi della University of California, scoprono un nuovo moto ondulatorio del plasma. Nello specifico, si tratta di un movimento costante di elettroni e ioni che si spostano prima avanti e poi indietro, riuscendo a migliorare le prestazioni finali dei reattori per la fusione.
Un ostacolo da superare per l’utilizzo di questa fonte energetica, oggi come nel passato, è sempre stato l’obbligatorio confinamento del plasma con la creazione di campi magnetici. Ma perché è così difficile controllarlo? Quest’insieme di particelle di gas tendono a dissociarsi quando vi sono delle temperature molto alte, cominciando così a muoversi un pò alla rinfusa.
Il nuovo movimento scoperto dai ricercatori
Gestirlo nei laboratorio infatti, è sempre stato complesso, per via di un’instabilità che porta le particelle a raffreddarsi e a disgregarsi in maniera piuttosto rapida. Ma il nuovo movimento scoperto dai ricercatori americani potrebbe rendere tutto più semplice.
Di solito, alcune delle proprietà che caratterizzano tale sostanza è la capacità di sostenere a lungo un moto collettivo unico, in cui elettroni e ioni ondeggiano all’unisono e in modo perfettamente coordinato.
Adesso però, dal team guidato dal John Palastro, scienziato senior presso il Laboratory for Laser Energetics, è emersa una nuova possibilità per queste particelle di oscillare anche in maniera autonoma, mantenendo delle velocità diverse tra loro.
Generare elettricità ad alta efficienza
Tale scoperta potrebbe dunque fornire una serie di informazioni importanti per la realizzazione di reattori più performanti, al fine di rendere commerciale l’energia da fusione tentando anche di superare quegli ostacoli che la rendono tutt’oggi un obiettivo troppo lontano, nonostante i passi avanti compiuti sul tema.
Le nuove oscillazioni del plasma scoperte dai ricercatori, ne potrebbero infatti facilitare il confinamento necessario per generare elettricità ad alta efficienza, ma vedremo che con il tempo se tutto questo sarà confermato.