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Fusione nucleare, ITER soggetto a continui ritardi. Produzione posticipata al 2039

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Ancora rinviato il progetto ITER, con l’inizio delle operazioni scientifiche previsto per il 2034 e la data per la produzione di reazioni di fusione posticipata al 2039. Parliamo dunque di un ritardo importante, di circa 4 anni rispetto alla tabella di marcia precedentemente fissata.

Continui ritardi

Il progetto ITER, ovvero la più grande iniziativa in termini di macchine ideate per la fusione nucleare, è stato soggetto a continui ritardi negli ultimi tempi, e la situazione peggiora piuttosto che migliorare. La roadmap difatti ha subito dei cambiamenti, ma il vero problema è che non è la prima volta.

L’iniziativa, dal 2006 a oggi, è stata oggetto di innumerevoli slittamenti, con costi più volte aumentati come conseguenza.

Il team ha cercato di gestire tali difficoltà nel migliore dei modi, pensando a un aumento di budget in modo intelligente e riorganizzando i vari step per avere un risultato finale migliore, oltre che più avanzato dal punto di vista tecnologico.

 Le tempistiche previste

Quali sono dunque a oggi le tempistiche previste? Come annunciato dal Direttore Generale del progetto, Piero Barabaschi, le operazioni scientifiche dovrebbero partire al 2034, con la prima data di produzione di reazioni di fusione posticipata al 2039, ovvero 4 anni in ritardo.

I motivi dietro tutto questo? Potrebbero essere molteplici, tra i quali la pandemia e la necessità di svolgere lavori di riparazione su alcuni componenti vitali. Dal punto di vista economico, questi problemi stanno però creando altri 5 miliardi di dollari extra da pagare rispetto ai 20 inizialmente stanziati.

Qualcosa di straordinario

La speranza è che almeno, dopo tutto il capitale e l’impegno investito nel progetto, ne emerga fuori qualcosa di straordinario per il tanto e voluto ritorno al nucleare, anche da parte del governo italiano.

Non dimentichiamo infatti che all’inizio di questo mese, il ministro Pichetto Fratin ha incontrato in Francia una rappresentanza delle 95 unità di personale italiano impegnato in ITER, con la presenza anche del Direttore Barabaschi.

Dubbi e preoccupazioni

Sulla fattibilità dell’iniziativa, e sui risultati finali, ci sono ancora dubbi e preoccupazioni, oggetto di critiche non solo di ambientalisti ma anche di altri Stati contrari allo sviluppo del settore. Vedremo comunque se al 2039 ci si potrà davvero avvicinare a qualcosa di più concreto.

Già di recente, dopo due decenni di progettazione, fabbricazione e assemblaggio, si è tenuta la celebrazione per il completamento dei magneti superconduttori. Ma tale cerimonia è stata anche l’occasione per aggiornare la timeline, evidenziando soprattutto gli extra costi accumulati da affrontare e le inefficienze dell’organizzazione.

Per la piena potenza del reattore, in termini di energia generata dal campo magnetico, si dovrà aspettare il 2036, ma a questo punto tutto sarà da valutare anno dopo anno.

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