L’accordo sul rifornimento di energia elettrica prodotta da fusione nucleare, siglato tra Microsoft e Helion, segna un passo importante nel settore, che in pochi anni potrebbe rivoluzionare il mondo dell’approvvigionamento energetico. Le due aziende non hanno comunicato i costi dell’operazione, ma affermano che l’obiettivo è ridurre il prezzo dell’energia a un centesimo per chilowattora.
A Microsoft il Sacro Graal dell’energia nucleare
Per la prima volta un generatore a fusione nucleare sarà collegato alla rete elettrica. A beneficiare della fonte potenzialmente illimitata di energia pulita, sarà Microsoft, che inaugura ufficialmente questa possibilità di approvvigionamento, quella che da molti è stata definita il Sacro Graal dell’energia. L’accordo siglato con Helion Energy, società specializzata in tecnologia pulita per la fusione, consentirà al colosso informatico di acquistare energia elettrica carbon free.
Entro il 2028 50Mw di potenza nucleare
Helion Energy si è impegnata per consegnare a Microsoft almeno 50 megawatt di potenza entro il 2028, una quantità piccola ma significativa, e comunque superiore ai 42 MW che attualmente i primi due parchi eolici offshore degli Stati Uniti sono in grado di generare.
Un’impresa ardua, ma possibile
Le stime più ottimistiche riguardo al momento in cui le prime centrali nucleari a fusione potrebbero entrare ufficialmente in funzione, parlano di decenni. Il successo dell’operazione tra Helion e Microsoft dipende, dunque, dal raggiungimento di progressi non indifferenti in tempi eccezionalmente brevi, nonché dalla commercializzazione della tecnologia, necessaria per renderla competitiva in termini di costi rispetto ad altre fonti energetiche.
Tuttavia, il CEO della società americana di Washington, ha definito l’accordo “vincolante”, sanzioni finanziarie incluse.
Il sistema di fusione nucleare
Uno dei principali svantaggi della fissione nucleare è che lascia dietro di sé nuclei instabili che possono rimanere radioattivi per milioni di anni. La fusione, a differenza di quest’ultima, evita il problema dei rifiuti radioattivi perché crea nuovi atomi di elio.
Capire come ottimizzare l’efficienza dal punto di vista energetico è, però, fondamentale per trasformare in realtà questo sistema innovativo.
Helion sta sviluppando un dispositivo di circa 12 metri, chiamato acceleratore al plasma, che riscalda il carburante a una temperatura di 100 milioni di gradi Celsius. Il deuterio (un isotopo dell’idrogeno) e l’elio-3 vengono uniti in un plasma, compresso da campi magnetici pulsati fino a quando non avviene la fusione.