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ENEA: il nuovo nucleare è necessario

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Negli ultimi anni l’atomo è tornato al centro del dibattito nazionale e internazionale, ma la prospettiva con la quale questo argomento viene affrontato contiene molti elementi di novità rispetto al passato. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha deciso di dedicare al nucleare di nuova generazione l’ultimo numero della propria rivista scientifica, intitolato appunto “Nuovo nucleare: ricerca, tecnologie, scenari e prospettive”.

Il ruolo del nucleare di nuova generazione

Nucleare di nuova generazione in tutte le sue declinazioni. Enea dedica alla fonte energetica più criticata e discussa al mondo il suo magazine scientifico “Energia, Ambiente, Innovazione”. La nuova rivista online  “Nuovo nucleare: ricerca, tecnologie, scenari e prospettive”, raduna esperti del settore, ma coinvolge anche figure istituzionali e decisori politici con ruoli chiave del panorama energetico nazionale ed internazionale. L’ottica che accomuna tutti gli interventi, è quella di non poter escludere dal mix energetico italiano una risorsa in grado di offrire grandi quantità di energia decarbonizzata e programmabile. 

Nucleare al posto del Gas naturale

L’Agenzia fa intendere che nel breve e medio periodo sia possibile pensare al nucleare di nuova generazione come a una possibilità concreta, capace di risolvere problemi annosi, come la discontinuità delle fonti rinnovabili. Il nucleare avanzato da fissione è dunque da considerare una valida alternativa al gas naturale. Secondo quanto riportato da Enea, il tessuto industriale italiano e il sistema della ricerca scientifica si pongono in posizione di rilievo nel nuovo settore, in tutti i progetti internazionali.

Cambia la narrazione del nucleare

Dopo decenni, è cambiata la narrazione italiana del nucleare. A dirlo il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento sul magazine scientifico: “Dopo decenni di narrazione dell’energia atomica improntata alla paura, finalmente anche in Italia si sta cominciando a discutere di nucleare in maniera “laica”, senza preconcetti, senza dogmi, senza adesioni fideistiche a questa o a quella posizione. L’opinione pubblica sta comprendendo che il no al nucleare, sancito dai due referendum, all’indomani degli incidenti di Chernobyl e Fukushima, non ci ha portato vantaggi né sicurezze ma ritardi e rischi ambientali con cui oggi facciamo i conti”.

I principali contributi

Fra i contributi alla rivista si trovano anche quelli di protagonisti del settore quali Marco Enrico Ricotti, Professore ordinario del Politecnico di Milano, Roberto Adinolfi, Presidente di Ansaldo Nucleare, Ambrogio Fasoli, Direttore del Centro Svizzero del Plasma e Presidente di EUROfusion, Francesca Ferrazza, Head of Magnetic Fusion Initiatives di Eni, Luca Mastrantonio, Responsabile Unità Innovazione Nucleare di Enel, Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN, e Piergiorgio Sonato, Presidente Consorzio RFX.

L’industria del nucleare in Italia

Comun denominatore dei numerosi contributi è l’assenza di un’industria del nucleare in Italia. Nel Bel Paese la filiera è ormai inesistente, smantellata da una politica energetica che non aveva ancora a disposizione strumenti come il nucleare di nuova generazione. Bisogna dunque ripartire quasi da zero, anche per dotarsi delle infrastrutture necessarie a garantire la sicurezza. Non vi è dubbio, però, che le caratteristiche dei nuovi reattori, tra le quali il minor costo e i tempi di installazione più brevi, possano dare grande slancio alla rinascita nucleare

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