La multinazionale guidata da Jeff Besos ha anticipato di 7 anni il traguardo del 100% rinnovabile, riuscendo ad alimentare con energia pulita tutte le proprie attività. L’azienda, per rispondere alla sfida crescente ed energivora rappresentata dall’Intelligenza Artificiale generativa, ha scelto di soddisfare il proprio fabbisogno energetico con fotovoltaico, eolico ed energia nucleare.
Traguardo raggiunto al 100%
Non è da tutti anticipare di 7 anni gli obiettivi riguardanti la produzione di energia rinnovabile. Amazon, la più grande Internet company al mondo, ci è riuscita. L’azienda guidata da Jeff Besos negli ultimi anni ha investito miliardi di dollari in oltre 500 progetti solari ed eolici, diventando il più grande acquirente aziendale di energia rinnovabile del Pianeta. Oggi la multinazionale può dire di aver raggiunto al 100% il traguardo di alimentare tutte le proprie attività con energia pulita.
Lo sguardo al nucleare
Ma Amazon punta molto anche sul nucleare. La crescente richiesta di Intelligenza Artificiale generativa ha infatti aumentato in modo esponenziale i consumi di energia elettrica, spingendo l’azienda a rifornirsi dalle centrali statunitensi per soddisfare il crescente fabbisogno energetico. Come rivelato dal Wall Street Journal, le cosiddette “Big Tech” stanno discutendo accordi di fornitura elettrica con un terzo degli impianti nucleari presenti negli Stati Uniti. In particolare, Amazon Web Services, sarebbe in procinto di concludere un accordo con Constellation Energy, l’azienda con il numero più alto di centrali nel Paese. Già lo scorso marzo la divisione di Amazon aveva siglato un accordo da 650 milioni di dollari con Talen Energy , centro dati alimentato dal nucleare in grado di ricevere fino a 960 megawatt di elettricità.
Un approccio flessibile
Un approccio flessibile e in continua evoluzione, quindi, quello di Amazon, ma comunque in direzione di fonti energetiche carbon free. Besos ha, infatti, dichiarato che continuerà a stanziare risorse significative per aumentare la quota di energia rinnovabile nel proprio portafoglio energetico.
Kara Hurst, Chief Sustainability Officer di Amazon, ha dichiarato a Bloomberg che “Amazon è orgogliosa del lavoro svolto per raggiungere questo risultato con sette anni di anticipo, ma è consapevole che si tratta solo di una tappa nel percorso verso la decarbonizzazione delle proprie attività”.
Progetti in 27 Paesi
A partire dal 2019, Amazon oltre ad integrare le energie rinnovabili nei propri stabilimenti e Headquarter, ha attivato progetti di energia rinnovabile in 27 paesi, tra cui, su scala pubblica, in India, Grecia, Sudafrica, Giappone, Indonesia. Quando tutti i progetti saranno operativi, si stima che il portafoglio di energia rinnovabile di Amazon contribuirà a evitare l’emissione di circa 27,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Amazon in Italia
Anche in Italia le iniziative non mancano. Amazon e Engie hanno, infatti, inaugurato il primo parco agrivoltaico di grandi dimensioni in Italia, a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.
L’impianto, che contribuirà a valorizzare il territorio siciliano, sorge su 115 ettari e ha una capacità installata di 66MW. L’energia prodotta viene immessa nella rete nazionale italiana, combinando agricoltura e produzione energetica.