Roma, 22/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

13 Paesi Ue spingono per mini-reattori e progetti nucleari, Italia compresa

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Secondo una nota diffusa da Parigi, 13 membri Ue, tra i quali anche l’Italia, hanno sottoscritto un documento nel quale si richiede un quadro industriale e finanziario favorevole ai progetti nucleari. Anche Roma ha firmato, in qualità di Paese osservatore.

La riunione

Durante la riunione, ospitata dalla Direzione generale Energia della Commissione europea, le 13 capitali hanno sottolineato l’importanza del rispetto dei più severi standard di sicurezza nucleare, e hanno concordato sulla necessità di un quadro industriale e finanziario favorevole a più progetti per questo settore.

Nella nota, che è stata firmata dai 13 Paesi e poi diffusa da Parigi, si legge che “l’atomo costituisce una tecnologia chiave, insieme alle energie rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi climatici e la neutralità del carbonio nel 2050″. 

Gli Stati membri hanno anche evidenziato come i piccoli reattori modulari possono contribuire, insieme alle grandi centrali nucleari, alla sicurezza energetica, sviluppando competenze e una propria indipendenza tecnologica. 

Il documento firmato anche dall’Italia

I Paesi firmatari sono stati: Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia, Belgio, Paesi Bassi e Italia. Questi ultimi tre, hanno sottoscritto in qualità di ‘osservatori’. Questa posizione tra il favorevole e il neutrale cosa potrà mai significare e dove porterà?

A rappresentare Roma, su scelta del ministro del Mase, Gilberto Pichetto Fratin, è stato l’ambasciatore Stefano Verrecchia

L’incoerenza dell’Italia

L’alleanza per il nucleare, focus della riunione, è stata promossa e lanciata dalla Francia circa un mese fa, quando un blocco di 12 Stati membri si è trovato d’accordo nel trasformare l’atomo in un punto di forza della transizione energetica.

Di questo progetto, avrebbe dovuto far parte anche l’Italia fin dall’inizio, secondo fonti di Parigi, ma il governo Meloni ha invece smentito la presenza dei suoi rappresentanti al vertice svedese che si è tenuto il 27 febbraio scorso. 

Adesso però, Roma ha deciso di sottoscrivere, anche se in qualità di osservatore, il documento nel quale si chiede che si spinga di più sul nucleare. Si tratta di una marcia indietro o c’è dell’altro??

La risposta della Commissione

La commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, al termine della riunione con i ministri Ue ha dichiarato in conferenza stampa: “La Commissione europea comprende che, oltre ai piani di costruzione dei reattori nucleari convenzionali e ai piani di estensione dei cicli di vita di quelli già esistenti, i Paesi abbiano bisogno anche di linee guida Ue per i piccoli reattori modulari, e si aspettino ampi standard europei”

“Noi dovremo presentare qualcosa a riguardo e – ha voluto precisare – la decisione se il nucleare rappresenterà una quota nei mix energetici nazionali è una decisione nazionale”.

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