Il nucleare renderebbe più cara l’energia elettrica. Un costo ben maggiore rispetto a quello delle fonti rinnovabili. E i reattori “piccoli”, Small Modular Reactor, sono ancora più costosi”, secondo la coalizione 100% Rinnovabili Network, promossa dalle associazioni ambientaliste e del terzo settore, da docenti universitari e ricercatori e da esponenti del mondo delle imprese e del sindacato. Tutti i dati economici sul costo del ritorno al nucleare. Scarica il Report.
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Lo studio sui costi del nucleare della coalizione 100% Rinnovabili Network
Nel 2023, il costo di generazione dell’elettricità da nuove centrali nucleari in Europa è stato di 170 $/MWh, contro i 50 $/MWh del fotovoltaico (3,4 volte di meno) e i 60 $/MWh dell’eolico onshore (2,8 volte di meno).
È quanto si legge nel report sui costi del nucleare della coalizione 100% Rinnovabili Network, in cui si sottolinea “Il nucleare renderebbe più cara l’energia elettrica. Un costo ben maggiore rispetto a quello delle fonti rinnovabili. E i reattori “piccoli”o (Small Modular Reactor sono ancora più costosi”.
La coalizione, composta dalle associazioni ambientaliste e del terzo settore, da docenti universitari e ricercatori e da esponenti del mondo delle imprese e del sindacato, ha messo in fila nel documento numeri e dati sui costi che genererebbe un possibile ritorno del nucleare in Italia.
Un futuro più economico con le rinnovabili
Il trend non è atteso cambiare nei prossimi anni. Anche al 2030 e al 2050 il nucleare è una forma di produzione di energia elettrica più costosa delle rinnovabili.
Parliamo, infatti, di una differenza di ben 100 $/MWh tra nucleare e solare per il 2030 e il 2050, 80 $/MWh per l’eolico onshore per il 2030 e 75 $/MWh per il 2050.
E per l’eolico offshore di 90 $/MWh per il 2030 e il 2050. Differenze di costi, più o meno elevate, che si riscontrano anche negli Stati Uniti, in Cina o in India.
L’illusione dei piccoli reattori
L’energia elettrica generata con gli SMR – i reattori modulari più piccoli proposti per l’Italia e che ancora non sono stati costruiti in nessun Paese occidentale – costerà più di quella prodotta dai reattori più grandi. A questa conclusione arriva la rassegna internazionale sui progetti in corso per gli Small Modular Reactor (SMR), pubblicata da The World Nuclear Industry – Status Report 2024.
Elevati anche i costi per lo smantellamento delle centrali nucleari, la bonifica dei siti contaminati e la gestione dei rifiuti radioattivi sono stimati tra 422 e 566 miliardi di euro.
L’esempio francese dell’EDF
Nel documento è riportato l’esempio della EDF, la società francese che gestisce le centrali nucleari, che è stata nazionalizzata nel 2023 a causa del suo elevato indebitamento, con un costo di oltre 9 miliardi di euro per i contribuenti.
Le fonti evidenziano che la maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, inclusa la Germania, punta sulle rinnovabili per soddisfare il proprio fabbisogno di elettricità. L’integrazione tra rinnovabili e nucleare sarebbe poco funzionale e costosa, in quanto porterebbe a un sottoutilizzo degli impianti fotovoltaici ed eolici.
Le fonti non menzionano specifici vantaggi economici dell’energia nucleare rispetto alle rinnovabili. Anzi, sottolineano che l’energia nucleare renderebbe più cara l’elettricità rispetto alle fonti rinnovabili.
Il ritorno dell’Italia al nucleare, lo scenario
Lo scenario ipotizzato da coloro che propongono un ritorno al nucleare in Italia prevede un 10 massimo 20% di elettricità fornita dal nucleare e il resto, quindi l’80/90%, generato dalle rinnovabili. Ma con l’80/90% di rinnovabili la quasi totalità degli investimenti nelle reti e nei sistemi di accumulo dovrà comunque essere stata effettuata.
Utilizzare il nucleare per compensare la discontinuità delle rinnovabili vorrebbe dire usarlo non per una fornitura costante di base, ma in modo flessibile, per produrre più elettricità quando ne serve di più e/o quando le rinnovabili ne producono di meno (per esempio in inverno quando il solare produce di meno). Fermare o avviare in sicurezza reattori nucleari non è semplice e richiede tempi non brevi.
Ammesso che un utilizzo più flessibile delle centrali nucleari possa essere reso possibile con i nuovi reattori, avrebbe comunque una conseguenza: un minore rendimento annuo di queste centrali e quindi un aumento dei loro costi di generazione dell’energia elettrica