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Materie prime critiche: “riciclo miniera urbana”

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Puntare su ricerca e sviluppo, ma soprattutto su economia circolare e raccolta di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). La strategia italiana in tema di materie prime critiche, descritta dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin nel corso del vertice IEA Parigi, si basa su dati promettenti (il tasso di riciclo nel Bel Paese ha superato il 35%) che dovrebbero migliorare anche grazie al PNRR.

Approvvigionamento di materie prime critiche

Le linee italiane in tema di approvvigionamento di materie prime critiche? Ricerca e innovazione, analisi della domanda e del potenziale geominerario legato all’estrazione urbana, nonché rafforzamento dell’economia circolare. Il Titolare dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto al vertice IEA di Parigi, è stato chiaro: lo strumento principe è il riciclo

Riciclo come miniera urbana

Le filiere vanno ripensate sin dalla progettazione, per favorire la ricerca di materiali sostitutivi e di tecnologie energetiche più durevoli, riparabili, riciclabili e ad emissioni zero.

A fianco dell’estrazione – ha dichiarato Pichetto – il riciclo rappresenta una realtà per molte materie prime critiche e costituisce una vera e propria miniera urbana, diffusa anche dove nel sottosuolo non vi è possibilità di approvvigionamento.”

In Italia il tasso di riciclo ha superato il 35%, e la raccolta differenziata di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), batterie e altri dispositivi legati ai sistemi energetici è di molto migliorata, sebbene sia ancora lontana dagli obiettivi UE (65%). Secondo i dati ufficiali del  Rapporto gestione Raee 2022, stilato dal Centro di Coordinamento del sistema, nel Bel Paese, infatti, il tasso di raccolta si attesta ancora al 34,01%. E questo nonostante siano state avviate a recupero 535.180 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 4,9% in più rispetto ai quantitativi dichiarati nel 2021.

Tuttavia, per il Ministro, si tratta comunque di un passo in avanti rispetto al passato, considerato che la media mondiale è del 17,4%. Inoltre, le prospettive sono promettenti anche grazie al PNRR, che insiste su questo aspetto.

Una tradizione mineraria storica

Nel corso del proprio intervento, il Ministro ha anche ricordato la storica tradizione mineraria italiana, “e soprattutto la capacità tecnologica, ingegneristica e di innovazione” per soluzioni che rispettino ambiente e sicurezza. “È importante, ha concluso “lavorare perché le risorse estratte con processi di riciclo abbiano chiari spazi di mercato, assieme alla cooperazione per facilitare investimenti incrociati tra paesi e tra pubblico e privato”.

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